Risposte alle critiche e repliche di BOCCARDI

Risposte alle critiche del Prof. Boccardi

"MEZIERES, SOUCHARD, BUSQUET, BIANFAIT:
dobbiamo riflettere prima di accettare le proposte di metodiche quanto meno discutibili"

articolo originale

 

METODICA SOUCHARD


METODICA MEZIERES


Risposte alle critiche del Prof. Boccardi
del Sig. E.G.

( In calce la REPLICA del prof. Boccardi )

Questa lettera nasce in risposta alla "riflessione" del prof. Boccardi.
Chi scrive è un rieducatore posturale specializzato in Rieducazione Posturale Globale del prof. Souchard. Questa specializzazione, seria e scientifica, non è oggetto, come dice il professor Boccardi , evidentemente disinformato e generalizzatore, di " corsi e corsetti in genere di breve durata" , bensi di un corso molto completo ed articolato in più settimane, per centinaia e centinaia di ore complessive sia di preparazione teorica che pratica ( e questo solo per il corso base!).
Leggendo lo scritto del prof. Boccardi si nota che egli fonda le Sue critiche quasi esclusivamente su frasi estrapolate da due testi molto datati del prof. Souchard, quando molti studi di neurofisiologia che il prof. Boccardi cita non erano ancora neanche pensabili.
Estrapolare frasi e pretendere che esse abbiano un senso compiuto ci sembra alquanto azzardato anche per un'opera letteraria da premio Nobel!
Ma il Prof. Boccardi arriva a capire l'instabilità delle fondamenta su cui poggiano le Sue critiche quando afferma, a ragione, che le inesattezze possano essere dovute alle traduzioni in italiano. E' ovvio per tutti che, ad esempio, il punto " …la faccia palmare delle teste dei metatarsi" voleva essere "…la faccia plantare delle teste dei metatarsi". Probabilmente effettuare traduzioni più accorte sarebbe un consiglio costruttivo che il prof. Boccardi avrebbe potuto dirigere direttamente al prof. Souchard, senza creare con questi argomenti delle sterili polemiche, quasi a voler utopicamente dimostrare da questi l'infondatezza della tecnica di Rieducazione Posturale Globale.
Per il modo in cui il professor Boccardi ha rivolto le Sue critiche, che ha offeso chi scrive e chi come noi si impegna a risolvere le patologie dei pazienti con la massima professionalità e competenza , ma soprattutto per quanto riguarda gli altri argomenti, abbiamo pensato di rispondere direttamente sullo scritto del professore, per trasparenza. Tali note sono poste in rosso nello scritto seguente.
Verranno commentati esclusivamente le frasi ed i concetti dove il professor Boccardi ha apposto osservazioni ( solo 4 rivolte al prof. Souchard ) e non le insensate estrapolazioni che di per sè rendono sterili ed incomprensibili frasi semplicemente in difetto di probabili errori di traduzione.
(N.d.r.: Il testo integrale del Prof. Boccardi è visibile a questa pagina. Le frasi citate del Prof. Boccardi sono riportate in corsivo)

So bene che non è corretto presentare senza possibilità di replica affermazioni ritenute erronee alla luce delle conoscenze accreditate (Il solo fatto che "lo sappia" non giustifica l'operato del prof. Boccardi che in effetti ha ragione, risulta un "modus operandi" scorretto verso le figure professionali che coinvolge.) o per una terminologia inaccettabile, o poco comprensibili, anche se tratte senza manipolazioni da testi stampati e abbondantemente diffusi: può esser interpretato come un'operazione di sciacallaggio, magari suggerita dall'invidia. (Una premessa del genere parla da sola e rappresenta una giustificazione con un "retrogusto" che la fa quasi sembrare un'autodenuncia disarmante.) Ma la loro raccolta e la presentazione in una delle riunioni di aggiornamento di riabilitazione presso il centro di bioingegneria della Fondazione don Gnocchi, su richiesta degli abituali frequentatori, è stata pressoché obbligata per due ordini di motivi.
Da un lato, la diffusione nei nostri servizi e nei nostri centri, in particolare privati, delle tecniche derivate da queste premesse, di cui si vanta un'efficacia non ancora dimostrata con indagini serie scientificamente condotte.
(Una metodica rieducativa per essere efficace deve essere dimostrata?Oppure può essere efficace sul paziente benché non dimostrata? E a chi deve essere dimostrata? Il professore ha ragione se intende che semmai non è suffragata come dovrebbe da studi presentati al mondo scientifico. Non ha ragione, anzi , ha indiscutibilmente torto sull'efficacia, perché se avesse speso del tempo a verificare ( un dovere per chi vuole muovere commenti intelligenti), la dimostrazione dei risultati sul paziente ( il "primus movens" del nostro lavoro ) avrebbe fatto cambiare idea al professore. Ai pazienti l'efficacia non è solo dimostrata , ma è provata con i brillanti risultati che si ottengono applicando razionalmente e scientificamente tale metodica; e sono tali risultati, e solo quelli, …non le polemiche come quella del prof. Boccardi, che riempiono, questo è vero, i nostri centri di rieducazione posturale globale privati o meno che siano!

E quando manca una prova attendibile dell'efficacia dei risultati (se il professore non ne è a conoscenza non vuol dire che manchi, sono i risultati sui pazienti che confermano indiscutibilmente tale efficacia) , l'unico approccio accettabile è quello di un'attenta analisi delle premesse teoriche.
Dall'altro, tutte queste metodiche, rigorosamente eponime, sono argomento di corsi e corsetti in genere di breve durata, tutt'altro che economici (si arriva ad alcune migliaia di euro) e di solito generosamente premiati in fatto di crediti per l'educazione continua.
Credo pertanto sia legittimo mettere a disposizione dei possibili fruitori, specie se paganti, qualcosa su cui riflettere prima di accettare le proposte di metodiche quanto meno discutibili .

sia il ponte di actina miosina che la viscosità interna del muscolo, intesa come l' elemento più importante della contrazione, comportano la diminuzione di elasticità del muscolo s
obiezione. elasticità: proprietà di un corpo di riprendere la sua forma e la sua lunghezza iniziali quando cessa di agire la forza che lo deforma

Commento: in questa frase tronca, citata per metà, non si sta discutendo la definizione di elasticità su cui siamo tutti d'accordo.
una statica scorretta accorcia la catena dei muscoli posteriori; la sua quasi costante attività concentrica al momento dell'equilibrio tende ad accorciarla s
osservazione: la ' retrazione' è il frutto di un adattamento reversibile a una posizione mantenuta troppo a lungo (più del 75% del tempo per la maggior parte dei muscoli dell'arto inferiore): sei ore di stiramento quotidiano sono sufficienti per mantenere l'elasticità (?) muscolare, il che avviene nella motricità abituale (Lespargot, 1999)
non si può pensare che una diecina di stiramenti due o tre volte la settimana possa avere un qualunque interesse (Lespargot 1999)

Commento: Sarebbe interessante chiedere a Lespargot come pensa di mantenere ( perché lo stiramento deve essere mantenuto per essere effettivo) 6 ore di stiramento al giorno! Ovvio ( e anche qui potrebbe esserci un errore di traduzione di Lespargot!) che la cosiddetta " motricita abituale" non produce affatto 6 ore di stiramento continuo, ma continue contrazioni isometriche ed isotoniche. Inoltre se il professor Boccardi pensa che stiamo discutendo di tecniche che prevedono "una decina di stiramenti 2 o tre volte la settimana" il consiglio è quello di documentarsi prima di commentare qualcosa che si dimostra di non conoscere.

la contrazione statica eccentrica aumenta il numero di sarcomeri s
obiezione importante: come fa una contrazione statica o isometrica ad essere eccentrica, cioè in allungamento dinamico?

Commento: Qui il professore ha ragione. L'errore grossolano che già conosciamo, ed è già stato risolto, nasce da un'errata espressione e non certo da una misconoscenza di principi elementari che tutti conosciamo fin dai banchi di Università. L'interpretazione esatta di "statica eccentrica" è la seguente: contrazione statica (isometrica) con controllo delle leve scheletriche che, al momento del successivo rilasciamento vengono portate in posizioni più eccentriche ( ovvero allontanando i punti di inserzione muscolare).
il lavoro isometrico eccentrico è il solo a permettere l'aumento in serie del numero dei sarcomeri, provvedendo inoltre a sostituire il tessuto fibroso con il tessuto nobile s
osservazione: molti autori non credono che l'uso dell'allenamento con contrazioni eccentriche (non statiche) porti alla generazione di sarcomeri in serie (Koh, J Biomech 1998)
Allo stesso modo moltissimi autori hanno portato a termine interessantissimi lavori che ne confermano l'efficacia.

l'allungamento del muscolo per aumento dei sarcomeri in serie si ottiene con uno stiramento prolungato e sostenuto, (Esattamente quello che facciamo in Rieducazione Posturale Globale) che dà avvio a una serie di modificazioni a livello cellulare e molecolare e alla trasmissione di segnali biologici che conducono alla miofibrillogenesi (De Deyne, 2001). Se ne sa ancora poco.
lo stiramento di breve durata
( Non interessa il nostro tipo di lavoro. Viene da chiedersi ancora se il professor Boccardi conosce la Rieducazione Posturale Globale del prof. Souchard) agisce sulla componente muscolare (fibra, endomisio e perimisio), quattro volte più estensibile del connettivo denso, con modificazioni del comportamento viscoelastico del muscolo e modificazioni di breve termine dell'estensibilità del muscolo (DeDeyne, 2001)

E allora, perché queste tecniche vengono così diffusamente utilizzate? Può darci una mano a capire il saggio abate inglese:
It is in the nature of a hypothesis when once a man has conceived it that it assimilates eveything to itself, as proper nourishment, and from the first moment of your begetting it, it generally grows stronger by everything you see, hear or understand.
LAWRENCE STERNE (1710-1768)

La risposta a questa domanda, forse più che nel rispettabile scritto del "saggio abbate", il professore la può trovare in ogni studio di riabilitazione dove si porta avanti tale metodica con coerenza biomeccanica, preparazione e professionalità, e dove i risultati ed i visi, finalmente sereni, dei numerosi pazienti guariti sono molti di più delle lettere che compongono le parole di questo scritto del professor Boccardi.

E.G.


SOTTOSCRIVONO:

Rita Loriga ;Presidente dell' Associazione Italiana per la Ricerca e L'Aggiornamento in Riabilitazione - A.I.R.A.R - coordinatrice Centro di Rieducazione Posturale Globale "StudioLoriga", Roma

Daniela Saccà : Centro di Rieducazione Posturale Globale "StudioLoriga", Roma

Marianovella Pompa: Centro di Rieducazione Posturale Globale "StudioLoriga", Roma

Vera Goncalves: Centro di Rieducazione Posturale Globale "StudioLoriga", Roma

Francesca Bonfitto: di Rieducazione Posturale Globale "StudioLoriga", Roma

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REPLICA DEL PROF. BOCCARDI

Gentile Sig. E.G.,
per antico vezzo professionale e culturale, tengo molto a chiarire ogni equivoco che possa essere nato da una lettura non obiettiva e necessariamente emotiva di quanto messo on line dal GSS. Naturalmente assumo tutta la responsabilità di quanto pubblicato: il GSS è un gruppo che in tanti anni di buon lavoro ha dimostrato assoluta serietà e affidabilità.
Quello che più mi dispiace è un'accusa di superficialità e di non sufficiente conoscenza dell'argomento, se non di un implicito conflitto di interessi. Faccio il riabilitatore da 55 anni e ho contribuito alla formazione di qualche migliaio di terapisti, dalle Alpi alla Sicilia: lo sa anche Mr. Souchard, che mi ha gentilmente invitato a partecipare all'incontro di questo autunno a Roma, invito che ho dovuto declinare per la difficoltà di inserirmi in un discorso che non condivido. Può capire quanto sia grande il mio rispetto per tutti coloro, medici e terapisti, che 'si impegnano con la massima professionalità e competenza' a risolvere le patologie dei loro pazienti (che poi sono da quasi sessanta anni anche i miei pazienti). E le mie frequenti chiacchierate in giro per il mondo e le cose che scrivo sono a testimoniare che cerco in ogni caso di comprendere le opinioni degli altri.
Le ragioni del seminario al don Gnocchi sono quelle che indico nella breve premessa: si trattava di riportare 'senza manipolazioni' affermazioni contenute in testi abbondantemente diffusi, e che fino a prova contraria sono errate, mal poste o, non so quanto scientemente, incomprensibili. E' la conseguenza di una mia vecchia pratica maieutica: dare agli allievi dei testi originali (ho per primo fatto pubblicare in Italia Bobath, Brunnstrom, Petö, Stagnara, Cailliet, Perfetti) stimolandoli a ricercare le affermazioni errate e/o incomprensibili: dando loro in pasto correttamente per primi i miei scritti, con la promessa di un pacchetto di caramelle per ogni errore individuato, e ne ho dovuto comprare parecchi.
Anche questa volta la maggior parte delle parole del testo non è mia: è degli autori delle opere elencate. E converrà che gli errori possibilmente dovuti alla traduzione sono pochi, e comunque le dizioni originali sono a disposizione. Non capisco perché l'onesta dichiarazione di questa possibilità sia una scorrettezza.
Ribadisco che l'intenzione non era, e non è, quella di coinvolgere le figure professionali, ma solo l'esattezza delle informazioni. Quanto al retrogusto e all'autodenuncia, io continuo a non vederli: sarà l'età…
Quanto ai corsi e corsetti, nella settimana del seminario erano comparsi gli annunci di 11 corsi (Mézières, due Cyriax, Laslett, Bienfait, Mulligan, Mc Connell, Mc Kenzie, Maitland, Feldenkrais e Alewxander) di durata da due a sedici giorni, niente affatto economici (fino a 2.000 euro) e gratificati per l'ECM fino a 165 (sic) crediti. Manca Souchard, e di questo mi compiaccio. Sono pronto a confermare che nella lista il metodo Souchard non c'era: ma il seminario non era centrato sul metodo Souchard
Non capisco dove sia errata l'affermazione sulla mancanza di una dimostrazione dell'efficacia delle tecniche: c'è oramai una immensa letteratura sulla necessità di una dimostrazione dell'efficacia. Tutta la medicina di oggi è orientata, soprattutto per la salvaguardia dei pazienti, sulla evidenza (l'evidence based medicine), il che vuol dire su ricerche e indagini correttamente impostate e condotte. Questo naturalmente non vuole dire che non siano importanti le constatazioni oneste dei risultati ottenuti sul paziente: sono anzi essenziali, ma vanno documentate agli altri, anche agli scettici, in modo non ambiguo, anche per evitare il tremendo bias (deprecato da tutti i ricercatori seri) dell'operatore che giudica i risultati del suo operato. Debbo confessarLe che avendo a disposizione, come non ho ragione di dubitare, una così gran messe di pazienti guariti, più numerosi delle mie (in effetti in grande prevalenza non mie, degli autori) lettere, che sono se non sbaglio più di 12.700, ritengo sia un delitto non utilizzarli per delle pubblicazioni serie, documentate, con controlli randomizzati e, se non in cieco, almeno con una valutazione da parte di terzi, come si fa oggi per il più modesto dei farmaci. Se ci sono, mi farebbe piacere conoscerle: io non le ho mai trovate. Se non ci sono, perché non produrle? So bene che è difficile, ma se non lo fate voi…
A questo punto mi resta da chiedere cosa intenda con 'scientificamente': se basata su premesse errate, non può essere che una cattiva scienza o, come dice Faas, una pseudoscienza. Il che non vuol dire che le tecniche in sé non siano utili. Tra l'altro molte sono comuni a numerosissimi altri metodi.
Quanto all'anzianità dei testi presi in esame, la recente apparizione in televisione di Mr. Souchard, di cui mi concederà di aver percepito soprattutto l'aspetto promozionale, con la ripetizione di vecchie (mi riferisco alla seconda metà dell'800) affermazioni sui muscoli e sul movimento, non mi è sembrata quanto di più attuale nel dominio in continua evoluzione della neurofisiologia, e anche della vecchia biomeccanica.
Ma nelle pagine su GSS non si parla dei metodi, ma di un notevole numero di affermazioni errate: errore-orrore era un innocuo cambio di vocale, se vuole banale ma non del tutto…errato. .
Mi aspettavo una difesa delle singole affermazioni, soprattutto di quelle incomprensibili (per le altre mi sembra ci sia poco da difendere): sono sempre pronto a cambiare parere. Per le poche prese in considerazione:

  • la frase sull'elasticità non è errata, è per me assolutamente non comprensibile: la frase non è tronca ed il suo reale significato è abbastanza chiaro. Purtroppo i ponti di actina miosina e la viscosità aumentano e non diminuiscono la resistenza allo stiramento (e quindi impropriamente l'elasticità) del muscolo.
  • Lespargot non dice che è necessario uno stiramento di sei ore al giorno: dice soltanto che l'utilizzazione quotidiana dei muscoli in tipi di contrazione alternati, concentrici e eccentrici - e solo raramente isometrici- è sufficiente per mantenere lunghezza e numero dei sarcomeri. Per il resto, le affermazioni sono sue, non mie. E Le assicuro che sono documentato, se non altro dalle diverse, non moltissime lo confesso, persone con cui ho avuto occasione di parlare dopo il trattamento Souchard.
  • eccentrica non è la posizione (semanticamente non vorrebbe dire niente: eccentrica rispetto a che cosa?): è la contrazione del muscolo che avviene in allungamento, e serve a rallentare -non ad arrestare, sarebbe isometrica- il movimento in senso opposto del segmento.
  • le sarò grato se mi farà avere le indicazioni dei 'moltissimi autori' che hanno confermato l'efficacia non reversibile dello stiramento prolungato (vedi recentemente Lober, che con studi di incredibile raffinatezza mette in dubbio addirittura che si abbiano variazioni nel numero dei sarcomeri). A proposito, quale è la durata reale dello stiramento Souchard?
  • ribadisco la inaffidabilità scientifica delle impressioni tratte sul campo: la personalità del terapista, il setting sono molto spesso più importanti nell'ottenere l'eliminazione dei sintomi delle tecniche utilizzate. Il grande Nachemson diceva: non importa cosa fate al paziente lombalgico, importante è che gli facciate qualcosa. L'attenzione ai suoi problemi, l'empatia sono la chiave del successo, e indubbiamente fanno parte del corredo professionale dei terapisti del suo centro. A proposito, una curiosità:_Rita Loriga è in qualche modo parente dell'ottima analista che ho ammirato a Milano negli anni sessanta?

Sul metodo Souchard (e non sulla professionalità dei terapisti che lo impiegano) mi permetta di pensare che la discussione debba essere aperta: il fatto che l'applicazione delle tecniche dia dei buoni risultati non vuol dire che il 'metodo' di per sé sia buono. Anche Nachemson, Waddel, gli estensori delle linee guida americane, inglesi, australiane, svedesi (e anche italiane) lamentano tutti la mancanza di supporto (suffragio, dice lei) per una sua applicazione. Per una sintesi efficace, vedi van Thulder e al, Spine, 2000, 25:27.84.
Non è certo questa la sede per chiarire cosa penso del metodo Souchard. Avevo simpatia per Mlle Françoise, nonostante quanto andava dicendo: e ho l'impressione che non fosse molto tenera con il suo ex allievo.
Debbo almeno confessarLe che provo una decisa idiosincrasia per l'uso ubiquitario del termine postura e dei suoi derivati (atteggiamento posturale, rieducazione posturale e adesso rieducatore posturale). Nell'oramai vecchio 'Nuovissimo dizionario della lingua italiana' del Palazzi si legge 'postura = impostura'. E nella letteratura medica 'postura' ha tante accezioni: tutti siamo però d'accordo che, anche a ridurre il suo significato a quello di stazione eretta, non esiste una 'postura' definibile come ideale se non in funzione di qualcosa di preciso: più economica, più stabile, più sicura, meno dannosa a distanza, più estetica, più espressiva, più funzionale rispetto alla sua utilizzazione. E, come dice la Metheny, ognuno ha il suo corpo e lo utilizza come può e sa nel modo più rispondente al fine.
Sahrmann (J Orth & Sports Phys Ther 2002;32.376) spiega bene l'impossibilità di ricondurre i 'difetti dell'allineamento' a debolezza o a cattivo uso dei muscoli. Una serena e approfondita critica alle metodiche di RPG, specie per quanto riguarda l'errato concetto di 'catene muscolari' è nell'aureo libretto di Rulli e Saraceni (La rieducazione posturale, una riflessione critica) edito da Erre nel 2001.
Come tutti quelli che se ne intendono e alle cui fonti mi abbevero, considero poi fuorviante distinguere la postura dal movimento: funzioni che sono talmente intrecciate, soprattutto nel controllo da parte del sistema nervoso, che ritengo scorretto, e soprattutto dannoso ai fini pratici, distinguerle.

Le nostre oramai quarantenni riunioni di aggiornamento a don Gnocchi sono estremamente piacevoli perché gestite direttamente dal gruppo dei partecipanti: scelta degli argomenti e dei relatori, libera discussione: Hanno un solo limite: debbono inesorabilmente terminare alla 22, perchè altrimenti scatta l'allarme: Per questa sola ragione non ci è stato possibile, quella sera, ascoltare i pareri e le obiezioni dei terapisti (per lo più mezieriani) presenti quella sera.
Niente mi farebbe più piacere di un altro incontro, in autunno, con la vostra partecipazione e la più ampia possibilità di discussione.
Creda al mio non intaccato apprezzamento della serietà e dell'impegno del vostro operato, e gradisca l'augurio a tutti di buon lavoro.

Silvano Boccardi

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Risposte alle critiche del Prof. Boccardi
del Sig. Orazio Meli, Presidente dell'Associazione Italiana di Rieducazione Posturale Globale

 

Gent.mo Prof. Negrini,
In una delle consuete visite al Vs. sito internet, quale fedele e attento socio del GSS da circa un decennio, ho preso conoscenza della pagina nella quale il Prof. Silvano Boccardi effettua una disamina critica dei contenuti di alcuni scritti di metodiche riabilitative di autori francesi, tra i quali Philippe Souchard, autore della Rieducazione Posturale Globale.
Da tanti anni sono oggettivamente evidenti sia la competenza professionale e scientifica sia l'onestà intellettuale che distinguono il Prof. Boccardi dagli altri studiosi della riabilitazione, al punto da renderlo in tante occasioni "arbitro super partes" nelle numerose dispute che caratterizzano questo mondo.
Sono certo, peraltro, che la metodologia di approfondimento delle conoscenze può prevedere percorsi diversi dalla semplice lettura di libri che appartengono alle fasi "primordiali" della evoluzione avviata da Philippe Souchard per giungere alla Rieducazione Posturale Globale.
Pur essendoci sentiti coinvolti solo in parte, quali referenti in Italia della Rieducazione Posturale Globale, visto che i testi di Ph. Souchard citati dal Prof. Boccardi si riferiscono alla metodica Mézières, colgo comunque l'occasione per comunicare a nome dell'AIRPG la più completa disponibilità a collaborare, per un eventuale approfondimento, con indagini serie, nell'esclusivo interesse del progresso delle conoscenze scientifiche da mettere a disposizione dell'utenza, al fine di migliorarne lo stato di salute.
Ritenendo un giusto diritto il desiderio di dissociarci dal rischio di generalizzazione determinato dallo scritto del Prof Boccardi, come valida alternativa alla lettura dei testi, ritengo che il coinvolgimento di coloro che sono i diretti responsabili in Italia della divulgazione del metodo, in stretta collaborazione con Philippe Souchard, sia il miglior modo per assicurare la fedele applicazione dei principi teorici e pratici della metodica e garantire la sollecitata ricerca di affidabilità ed efficacia.
Volendo accogliere quindi i commenti del Prof. Boccardi non come un' aggressione, ma una proposta di revisione critica, poniamo ancora una volta la nostra disponibilità nei confronti di tutti coloro, fruitori di cura e non, che desiderano acquisire maggiori informazioni, evitando così di suscitare immotivati allarmismi nell'opinione pubblica.
Sono sicuro che Ella, Prof. Negrini, vorrà accettare la nostra richiesta e sarei lieto che ci fosse dato lo spazio sul Vs. sito internet per potere ottenere con la presente replica la stessa visibilità della pagina del Prof. Boccardi, al fine di garantire il giusto equilibrio dell' informazione per gli utenti del sito stesso.
Colgo l'occasione per rivolgerLe i più cordiali saluti.

Per L'Associazione Italiana di Rieducazione Posturale Globale
Il Presidente
Orazio Meli

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Risposte alle critiche del Prof. Boccardi
del Sig. Philippe Souchard - Fondatore del Metodo RPG

(In calce la REPLICA del prof. Boccardi
e
REPLICA del prof. Negrini)

Caro Professor Boccardi,
mi dispiace innanzitutto che Lei non abbia inteso aderire al mio invito a partecipare al prossimo congresso internazionale della Rieducazione Posturale Globale, che si terrà ad ottobre 2004 a Roma; sarebbe stata una tribuna ideale e mi sarebbe stato assai più gradito ascoltarLa in un pubblico dibattito che leggerLa il 7.03.2004 sul sito Internet del Gruppo di Studio della Scoliosi e delle Patologie Vertebrali, dove Lei mette in discussione un certo numero di autori e di metodiche insegnati ai fisioterapisti nell'ambito della formazione continua della nostra professione.
Non posso rispondere per le altre persone coinvolte; ritengo tuttavia doveroso fornire alcuni chiarimenti, non tanto in quanto ideatore della RPG quanto in difesa dei miei collaboratori, dei miei allievi, delle associazioni che li raccolgono e degli organizzatori delle formazioni che io svolgo (associazioni o società scientifiche di fisioterapisti, università pubbliche o private).
Per fondare le Sue critiche , Lei ha "pescato" esclusivamente in due mie opere (citate nell'articolo), "Ginnastica posturale e tecnica Mezières", e "Posture Mezières", pubblicate …25 anni fa!!!! "Affermazioni ambigue o non comprensibili" o di "difficile comprensione", come Lei ha qualificato alcune delle mie affermazioni, è sempre possibile trovare anche nei migliori testi accademici che, all'epoca, hanno pur fatto la nostra felicità di studiosi.
Ma c'è qualcosa di più grave: le opere da Lei citate trattano del metodo Mezières, dal quale mi sono svincolato nel 1980 perché non lo ritenevo più soddisfacente, mentre Lei non fa alcun riferimento alle mie successive pubblicazioni.
Mi stupisco in particolare che, su un sito come quello del "Gruppo di Studio della Scoliosi", non venga preso in considerazione nessuno degli argomenti sviluppati nel mio libro "Le Scoliosi", pubblicato in Italia dalla UTET due anni fa.
Ci sarebbe da concludere quindi, che tutte le evoluzioni e pubblicazioni da me fatte da quell'epoca in poi, che non posso pensare che siano sfuggite alla Sua attenzione, La trovino perfettamente d'accordo.
Lei si stupisce, nella lettera inviata a me il 28 novembre 2003 ("…possibile ad esempio che nessuno pensi all'importanza dell'inerzia e della 'non contrazione' nella genesi del movimento corretto?").
Ora, non posso pensare che Lei ignori che il ruolo di questa "non contrazione" sulla postura e sul "frenamento" del movimento (io impiego testualmente l'espressione "funzione statica del muscolo" oppure "il ruolo dei muscoli quando loro non fanno nulla") è uno dei principi, forse il più essenziale, della RPG: esso viene ossessivamente ripetuto in tutte le mie pubblicazioni, formazioni e conferenze.
Lei mette in dubbio i risultati ottenuti ("quando manca una prova attendibile dell'efficacia dei risultati…"). Questo vuol dire che più di 8.000 RPGisti formati in 24 anni in 12 paesi, sempre da me costretti -perché il metodo così vuole- ad effettuare sedute individuali di un'ora e più per ogni trattamento, si sono interessati invano ad una metodica inefficace e continuano a praticarla; difficile pensare che siano tutti masochisti, loro ed i loro pazienti.
D'altra parte, vorrei evidenziare che, durante le formazioni di RPG, mi pongo costantemente in atteggiamento autocritico, effettuando trattamenti su pazienti durante le dimostrazioni pratiche, dando la possibilità ai partecipanti, oltre che al paziente stesso, di valutare il risultato alla fine del trattamento medesimo.
Appaiono gratuite, peraltro, le Sue critiche circa corsi ("corsetti") di poca durata, laddove rivolte a quelli di RPG.. La formazione di base in RPG dura 1 mese (240 ore) e la formazione superiore un ulteriore mese (circa ugual numero di ore) e viene completata con la presentazione di un lavoro di ricerca dell'allievo o di risultati di trattamenti pubblicati in seguito sulle riviste nazionali di RPG, a disposizione di chiunque interessato.
Vorrei precisare che svolgo, con la mia "squadra", formazioni e non corsi, poiché penso che sia mio compito e responsabilità offrire ai partecipanti la possibilità di mettere in pratica immediatamente la RPG in tutta la sua complessità ed efficacia.
Lei fa di ogni erba un fascio, creando confusione e disorientamento, prima tra i metodi e poi tra corsi e corsetti: lasci stare, per favore, la mia RPG e le mie formazioni.
La "caccia alle streghe", quando è il caso va fatta; ma vanno individuate le "streghe" ed a ciascuna imputate le sue supposte colpe; generalizzare non è davvero né costruttivo né produttivo. Si corre così solo il rischio di distruggere quanto abbiamo di più prezioso: la nostra professione e la nostra professionalità.
Perfettamente cosciente delle mie insufficienze, sono aperto a tutte le critiche, alla sola condizione che siano oggettive e giustificate. Non posso, al contrario, accettare che si mettano in dubbio la mia coscienza professionale e la mia etica; scusi l'immodestia, ma un'intera vita di studio e di insegnamento prova che non ho lezioni da ricevere da alcuno.
Per concludere, poiché sembra che Le piacciano le citazioni, c'è un vecchio proverbio francese che dice: "Quando uno vuole uccidere il suo cane, dice che ha le pulci".
Con la considerazione che Le è dovuta.

Ph. E. Souchard

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LA REPLICA DEL PROF. BOCCARDI

Gentile prof. Souchard,
Le sono grato per l'attenzione a quanto riportato a mio nome sul sito del GSS. Non posso che far riferimento a quanto ho risposto al sig. G., al quale ho giustificato la mia rinuncia a partecipare al convegno di Roma con la mia difficoltà ad inserirmi in un discorso che non condivido.
Ribadisco che compito della chiacchierata (che tale era) era quello di presentare agli astanti, medici e terapisti, una serie di affermazioni a mio parere erronee o incomprensibili, indipendentemente da chi le avesse pronunciate o scritte, perché esercitassero le loro capacità di critica, basate su una corretta conoscenza della biomeccanica e della fisiologia muscolare e nervosa. E' quanto faccio da più di cinquanta anni nelle mie lezioni a medici e terapisti., con qualche risultato ai fini della loro preparazione. In molti casi chiedendo loro di esercitarsi su mie affermazioni, pubblicate qua e là nel corso di molti anni. Che poi l'interesse dei numerosissimi presenti sia stato notevole, e abbia richiesto una pubblicazione delle frasi sul bollettino del Gruppo Studio Scoliosi, un gruppo molto serio e attento di cui mi onoro di essere socio, non può che farmi piacere.
Non ha quindi molta importanza quando queste siano state pronunciate o scritte: non è questo che le rende più corrette. Quanto a questo, mi lasci dire che ho risentito alcune di queste affermazioni, che continuo a ritenere sbagliate o incomprensibili, anche nella recente trasmissione sulle televisioni di stato.
L'incontro non intendeva in ogni caso 'mettere in discussione un certo numero di autori, etc'. Sapevo e so benissimo che non era quella la sede per una discussione sui 'metodi', in assenza di contraddittorio e con evidenti limiti di tempo. Questo spiega perchè non abbia fatto riferimento a sue pubblicazioni più recenti: il numero di frasi da esaminare era già abbastanza alto.
Anche se sono sempre dell'opinione che una terapia, quale che sia, deve essere basata su premesse teoriche corrette e condivise. Mi permetto di ricordarLe che il grande Aristotele, la cui autorità è difficile mettere in discussione, affermava nella sua Metafisica più di 2300 anni fa che applicare un trattamento perchè è stato utile a Tizio o a Caio è mero empirismo, e che il sapere scientifico, in grado di dare costanti frutti nell'applicazione, consiste nel riconoscere il perchè e le ragioni della 'malattia' e quindi dell'appropriatezza dei meccanismi d'azione delle tecniche utilizzate per curarla.
Non so cosa c'entri questo con il mettere in dubbio la Sua coscienza professionale e la Sua etica: tutti possiamo sbagliare, ma non è giusto che gli altri non siano in grado di capire quando sbagliamo.
Ho spiegato al sig. G. la mia idiosincrasia per i corsi e corsetti, che esistono, ne ho dato la prova. Sono lieto che tra questi non rientrino quelli della 'Sua' RPG (temo ne esistano altre).
Di questo, se crede potremo parlare, come ad esempio del diverso significato che diamo alla 'non contrazione', che per me non significa, ovviamente, il ruolo dei muscoli 'quando non fanno niente'. Massa, viscosità, elasticità sono sempre presenti, e fanno qualcosa.
Ho già chiesto al sig. G. e al gruppo di mezieristi che ha sollevato analoghe obiezioni di venire a sostenere le loro ragioni, in un 'pubblico dibattito', come dice lei, a una o più delle nostre familiari serate, senza orpelli congressuali, nella sessione del prossimo anno. Potrebbe essere una buona occasione, tra l'altro, per farci capire in che cosa, effettivamente, souchardiani e mezieristi sono fieramente divisi: sul piano teorico, ovviamente, che è quello che ci interessa.
Spero che anche Lei abbia la possibilità di essere dei nostri.
Ha ragione Lei: discutere guardandosi in faccia è molto producente, anche per chi sta ad ascoltare.
Voglia gradire i migliori auguri di Pasqua e di buon lavoro.


Silvano Boccardi

 

 

 

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LA REPLICA DEL PROF. NEGRINI

Egregio Sig. Souchard,
Nella sua lettera in risposta alle critiche del Prof. Boccardi Lei ha scritto: "Mi stupisco in particolare che, su un sito come quello del "Gruppo di Studio della Scoliosi", non venga preso in considerazione nessuno degli argomenti sviluppati nel mio libro 'Le Scoliosi' (1)", dove presenta gli esercizi del suo metodo RPG Scoliosi.

Nel secolo scorso abbiamo visto nascere numerosi metodi di ginnastica per la cura della scoliosi. Stagnara ha affermato che nessuno di essi è affidabile, in quanto presentano tutti la stessa lacuna di indicare un protocollo di esercizi esclusivi sulla base di ipotesi eziologiche mai provate scientificamente. Per questo motivo non abbiamo mai presentato i libri che descrivono tali proposte. L'unico testo che abbiamo tradotto in Italia, per la collana di riabilitazione del Prof. Boccardi, è stato "La rééducation des scolioses" di Stagnara, Mollon, De Mauroy (2), perché presenta un protocollo di esercizi fondato esclusivamente sulle conoscenze scientifiche fino a quel momento note, e non su ipotesi eziologiche o convinzioni personali.

Dal 1972 al 1994 ho preso parte attivamente alle Journéé d'Etude del GEKTS - Groupe Européen Kinésithérapique de Travail sur la Scoliose - un gruppo di chinesiterapisti che per oltre venti anni è stato un laboratorio di idee, di discussioni e di continuo aggiornamento critico sulla rieducazione della scoliosi (3.4.5.6.7.8.9.10.11). A questi incontri che si svolgevano annualmente, quasi sempre in Francia, Lei non è mai venuto a illustrare e a mettere in discussione le sue proposte. Nel 1992, in occasione del 20° anniversario del GEKTS, si è svolto a Lione un Congresso Internazionale sul tema: LA SCOLIOSE AUJOURD'HUI, LA SCOLIOSE DEMAIN, presenti i più grandi studiosi francesi della scoliosi (Stagnara, Dubousset, Perdriolle, Duval Beaupère). Anche in quell'occasione, sono rimasto stupito della sua assenza e che nessuno abbia parlato dell'esistenza del suo metodo, già da Lei ampiamente pubblicizzato in Francia e in Italia con i corsi RPG SCOLIOSI (12).

Ducongé, presidente della Societé Internationale de Recherche et d'Etude sur le Rachis, uno degli specialisti più preparati ed esperti nella rieducazione della scoliosi, ha scritto (13): " E' necessario rispettare il più possibile la morfologia anteroposteriore evitando qualsiasi lavoro che riduca le curve sagittali, per evitare di favorire il dorso cavo. Non bisogna sbloccare le zone chiave situate alle estremità delle curve scoliotiche, perché si rischia di aggravare lo squilibrio globale. La rieducazione tipo Souchard e Mézières va evitata nel periodo fino al termine della pubertà". Noi concordiamo con le valutazioni di Ducongé.

Grazie ai dati della ricerca scientifica acquisiti in 26 anni di revisioni della letteratura mondiale, pubblicate annualmente nei Fascicoli di aggiornamento del GSS abbiamo appreso che:
- le cause della scoliosi sono molteplici e, in parte, ancora sconosciute;
- la malattia si presenta con caratteri patomeccanici molto diversi nelle sue varie forme e nelle varie fasi della sua evoluzione.
Di conseguenza, noi proponiamo un approccio rieducativo di tipo scientifico (14.15) "aperto" alla evoluzione delle conoscenze, vale a dire un protocollo di trattamento in cui gli esercizi sono scelti e indirizzati esclusivamente agli obbiettivi terapeutici ricavati dai dati della ricerca scientifica.

E vorrei concludere invitandoLa, se non lo avesse già fatto, a leggere l'articolo di Rothstein, un terapista editor della più autorevole rivista mondiale per terapisti (PHYSICAL THERAPY), che ci mette in guardia contro i pregiudizi, le credenze e le condotte che rendono ancora oggi faticoso per la medicina riabilitativa conquistare lo spazio e la dignità che le competono.

Con stima e cordialità.
Antonio Negrini


BIBLIOGRAFIA

  1. Souchard Ph., Ollier M.: Le scoliosi. Utet, 2002
  2. Stagnara Ph., Mollon G., Demauroy JC,: Reeducation des scolioses. Paris: Exp. Scient. Fran.,1990
  3. Journées G.E.K.T.S., Monaco(Francia), 1977, Negrini A: Les assauplissments dans la scoliose idiopathique.
  4. Journées G.E.K.T.S., Berck Plage (Francia), 1979. Negrini A. : Apprendre à connaitre et à defendre le rachis.
  5. Journées G.E.K.T.S., Firenze (Italia), 1982. Negrini A.: La cinesiterapia di valorizzazione funzionale nel paziente scoliotico.
  6. Journées G.K.T.S., Aix-en- Provence (Francia), 1984. Negrini A. : Indications et contrendications dans le traitement de la scoliose.
  7. Journées G.E.K.T.S., Louvain (Belgio), 1989. Negrini A. : La scoliose: les données de la recherche et leur indications thérapeutique.
  8. Journées G.E.K.T.S., Villeneuve D'Ascq (Francia), 1990. Negrini A. : Les données de la recherche et leurs conséquences sur la kinésithérapie.
  9. Journées G.E.K.T.S., Modena (Italia), 1991. Negrini A.: Scoliosi, chinesiterapia e sport.
  10. Journées G.E.K.T.S., Lyon (Francia), 1992. Negrini A.: Les données de la recherche et leurs incidences sur le traitement de la scoliose.
  11. Journées G.E.K.T.S., Angers (Francia), 1994. Negrini A.: La Kinésithérapie en préparation au platre.
  12. Souchard Ph.: La scoliose en rééducation posturale globale. Cahiers de Kinésithérapie. 139(5):56-59, 1989
  13. Ducongé P.: La rééducation de la scoliose. Mythe ou réalité ? Résonances Européennes du Rachis. 10 (31): 1229-36, 2002
  14. Negrini A., Verzini N., Parzini S., Negrini A. jr, Negrini S.: Role of physical exercise in the treatment of mild idiopathic adolescent scoliosis. Review of the literature. Europa Medico Physica, 37(3) : 181-190, 2001
  15. Negrini A., Verzini N., Parzini S., Negrini A. jr, Negrini S.: L'esercizio fisico nel trattamento della scoliosi idiopatica dell'adolescenza: indicazioni e limiti. La ginnastica Medica, Vol. L, fasc. 4-5; 15-19, 2002

 

 

 

 

 

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Risposte alle critiche del Prof. Boccardi
del Sig. Fratocchi Giancarlo, Segretario Nazionale dell'Associazione Italiana per il Metodo Mézières

( In calce la REPLICA del prof. Boccardi )

Gentilissima Redazione,
scriviamo perchè gradiremmo che in seguito all'articolo del Prof. Boccardi ci fosse data la possibilità di replica riguardo il Metodo Mézières che noi legittimamente rappresentiamo in Italia.
Non demonizziamo affatto l'intervento del Prof. Boccardi (tra l'altro stimandolo da anni non capiamo il contesto in cui ha scritto e il perché della parola orrori), perchè in esso abbiamo voluto cogliere soprattutto gli apetti migliori, non ci siamo fermati quindi ad una superficiale lettura del testo, dalla quale si poteva desumere solo un ipotetico attacco alle metodiche citate, quasi con intento diffamatorio.
L'unica precisazione "polemica" che vogliamo fare è che quando si parla della Signora Mézières si abbia sempre il giusto rispetto per una persona che ha dato indiscutibilmente molto alla Medicina e alla cura delle persone con patologie muscoloscheletriche e non solo!
Se oggi è patrimonio comune in Medicina parlare di accorciamenti che si trasferiscono in altre parti del corpo tendendo le catene muscolari, se abbiamo una visione allargata e non segmentaria dello studio di una patologia articolare, se i dermatomeri orientano meglio l'indagine clinica ecc ecc. lo dobbiamo tutti a F. Mézières e ai suoi primi studi che sono dell'immediato dopoguerra. Tra l'altro pochi sanno che è morta assolutamente non ricca lavorando e insegnando fino ai suoi ultimi giorni, pur gravemente inferma da anni, e questo solo per la grande passione per la Medicina e la cura delle persone.
Entro ora nel vivo delle questioni sollevate dal Professore.
La prima "Da un lato, la diffusione nei nostri servizi e nei nostri centri, in particolare privati, delle tecniche derivate da queste premesse, di cui si vanta un'efficacia non ancora dimostrata con indagini serie scientificamente condotte. E quando manca una prova attendibile dell'efficacia dei risultati, l'unico approccio accettabile è quello di un'attenta analisi delle premesse teoriche."
Quanto detto da Boccardi è condivisibile come premessa teorica.
Però: cosa significa in riabilitazione indagini serie scientificamente condotte?
Non siamo a conoscenza di molti studi con criteri di evidence based Medicine o di meta analisi che riguardino la nostra disciplina in genere ( soprattutto l'ortopedia) e questo credo soprattutto per il fatto che siano oggettivamente difficili da applicare i criteri che li ispirano alle patologie che curiamo, ed anche per la modalità in cui somministriamo queste cure -quasi sempre in ambito privato e non in centri o servizi pubblici.
Studi con criteri più tradizionali (patologie omogenee trattate per un periodo con una Metodica specifica, con indagine statistica dei risultati e follow-up successivi) ne esistono abbastanza, poco sulle riviste riabilitative dirette da medici fisiatri, molto di più in quelle più vicine ai fisioterapisti. Ce ne sono diversi presentati soprattutto negli ultimi venti anni .
Esistono studi -sempre tradizionali- sulla cura del dolore, maggiormente lombalgie e cervicalgie , e altri sulle scoliosi , spesso all'interno di confronti tra diversi approcci riabilitativi. Alcuni di questi sono di Istituti prestigiosi come il Maugeri e il Don Gnocchi di Roma.

Parlando per un attimo a livello personale, la mia esperienza a riguardo mi porta anche a dire che le Università e gli Istituti di Ricerca Scientifica hanno in questi anni dimostrato una formidabile chiusura ad ogni tentativo serio di indagine scientifica sulle metodiche che Boccardi cita, almeno per la città di Roma . Posso portare come esempio questa esperienza: dopo essere stato da loro contattato perchè incuriositi dai buoni risultati ottenuti, ho offerto al Centro delle Cefalee della Clinica Neurologica della Sapienza la possibilità di intervistare-visitare una numerosissima casistica di cefalgici trattata da me con il Metodo Mezireres negli ultimi otto anni. Ho poi proposto che si iniziasse insieme uno studio su casi da loro segnalati e già precedentemente visitati e dal loro Centro un trattamento con canale doppio cieco, dove una delle due posibilità fosse appunto il Metodo Méziéres; tutto poi da sottoporre a revisione di un gruppo esterno.Dopo una laboriosissima trattativa (e dico per inciso che sono conosciuto e apprezzato dai neurologi della Sapienza come Docente alla laurea di Fisioterapia per il rigore con cui espongo agli studenti la teoria delle tecniche riabilitative) ho ottenuto in virtù del mio personale "prestigio" che uno specializzando di neurologia intervisterà i pazienti della mia casistica per tentarne uno studio scientifico.
Questo esempio per dire come è difficile da soli, senza una reale collaborazione con gli Istituti preposti, fare una vera e approfondita ricerca scientifica che abbia la giusta verifica ma anche il dovuto riconoscimento una volta che si sia dimostrata scientificamente corretta .
Inoltre due dovute precisazioni:
1) Lo scarso interesse per approfondire in maniera multidisciplinare il nostro Metodo è indubbiamente dovuto al fatto che non utilizziamo farmaci e non abbiamo la possibilità quindi di accedere al principale canale attuale-soprattutto in Italia- di finanziamento della ricerca. Ed è noto la ricerca costa. Come anche se ci fosse la dimostrazione, per esempio, dell'efficacia della nostra cura sul dolore lombare al posto dei tradizionali FANS per os o veicolati in altra modalità (con elettromedicali, per capirci) appare con tutta la sua straordinaria evidenza all'occhio di chiunque che sarebbe un risultato assolutamente sgradito alle case farmaceutiche e a tutte quelle che solitamente fanno buisness intorno a questi problemi: produttori di plantari o byte miracolosi ecc.
2) Poco si dice a riguardo, ma quotidianamente molto si sperimenta nella prassi dei nostri ambulatori: attraverso questi metodi il fisioterapista in questi ultimi venti anni è molto cresciuto culturalmente e tecnicamente fino a sperimentare una sua reale autonomia professionale. Si è trasformato, molto prima degli attuali profili, in un operatore sanitario più maturo e più attento, non più mero esecutore di prescrizioni che conducevano a lavorare in forma anonima e spersonalizzata, ma un professionista nuovo fino ad essere parzialmente o totalmente autonomo dalla figura del medico. Se questo ultimo passaggio è stato l'elemento deleterio di un processo evolutivo positivo, noi Mezieristi accogliamo volentieri sia l'emancipazione professionale e culturale avvenuta, che la correzione delle sue distorsioni.
Questa crescita però non è mai stata realmente accettata dal mondo medico, aldilà dei panegirici di convenzione, con inevitabile conseguenza di non collaborazione soprattutto nella sperimentazione e convalida delle Metodiche in questione, almeno per il Mézières è avvenuto questo processo. Non conosciamo ancora medici fisiatri (l'Italia non è solo la Milano di Boccardi ma va giù fino a Reggio Calabria e Messina) contenti di aiutarci a convalidare una Metodica che ci faccia godere di ampia autonomia.
IN SINTESI: non esistono molti studi sull'applicazione del Metodo Mézières, per più ragioni, non solo attribuibili alla scuola Mézières. Non ne è a conoscenza degli esistenti o non li reputa importanti il prof. Boccardi.

Ancora sulle premesse teoriche.
L'Associazione Mézières è nata in Italia un anno fa per più motivi: il primo rimettere ordine intorno al nome Mézières usato-abusato da molti, tutti non autorizzati. Non essendo soldi e prestigio l'ambizione della Mézières pur brevettando Nome e Metodo, quando Lei era ancora viva già diversi personaggi si improvvisavano ad "insegnare il Metodo Mézières". Non si può purtroppo passare la vita tra avvocati e tribunali, è stata fatta solo una causa e vinta, ma è durata molti anni ed è costata tantissimo.
Cosa altri spaccino per Mézières purtroppo non lo sappiamo e non ne rispondiamo. È il caso di molti che pur non essendo autorizzati dal Centro Mézières bombardano di pubblicità mezza Italia.
La signora Mézières preoccupata di questo e soprattutto di una non correta conoscenza e applicazione del Metodo NON HA MAI SCRITTO libri "illustrativi-divulgativi" sul metodo Mézières temendo che poche frasi e poche foto potessero sostituire il profondo apprendimento della Metodica che può avvenire solo con il tempo e con chi può insegnarne i contenuti.
Questi contenuti teorici non sono attualmente di reale divulgazione, neanche sui testi che Boccardi ha consultato, come quelli scritti dall'ex allievo Souchard senza il consenso della Mézières.

Infatti l'unico testo recente scritto dalla Mézières , ORIGINALITA' DEL METODO Mézières ,da anni introvabile in Italia, presenta con assoluto rigore le premesse teoriche che ispirano il Metodo.
Non porta prove di laboratorio, se questo vuole dire Boccardi, ma sfido chiunque a confutare l'esistenza delle catene muscolari -aspetto anatomo/fisiologico- come descritte nel testo e il loro comportamento sia in allungamento che in accorciamento! Esiste una recente pubblicazione contro l'esistenza delle catene muscolari, meriterebbe uno spazio molto più lungo come dibattito ma a noi è sembrato soprattutto un pamphlet "contro" la metodica R.P.G. di Souchard.
Queste sono le reali premesse teoriche del Metodo Mézières!
Tutto il ragionamento teorico e clinico che segue si muove da questa fondamentale premessa: il corpo è attraversato da gruppi di muscoli embricati tra loro - nel testo citato se ne fanno i nomi e si specifica il significato di embricazione- che sono accorciati dove più dove meno: la loro tensione modifica la normale morfologia e il normale funzionamento articolare. L'aspetto di connessione attraverso le catene muscolari fa si che i sintomi del paziente hanno valore come spia di un cattivo funzionamento generale del corpo, sta all'operatore cercare come e dove entrano in gioco gli accorciamenti creando patologia del funzionamento muscolare e/o articolare.

Questo invalida, almeno parzialmente, la seconda parte del ragionamento di Boccardi.
E' giusta l'analisi delle premesse teoriche, ma per il Mézières più che nelle altre metodiche è possibile farlo allo stato attuale solo attraverso la lettura dell'ultimo testo della Mézières, CHE SIAMO CONSAPEVOLI NECESSITA OGGI DI ADEGUATA INTEGRAZIONE SCIENTIFICA e con i responsabili dell'insegnamento che ancora trasmettono durante il Corso le conoscenze teoriche e le loro complesse applicazioni terapeutiche.
Queste possono essere ben presentate e ben comprese soprattutto durante un trattamento riabilitativo, perchè i compensi agli accorciamenti ecc. si visualizzano bene solo con l'allungamento delle catene muscolari, quindi mentre è in atto una terapia.
Poi una parola su una svista ( crediamo) di Boccardi: i testi che lui analizza non sono assolutamente dei trattati di medicina, ma quasi sempre brevi testi scritti per gli allievi che hanno frequentato i Corsi, così che abbiano modo di ricordare e controllare meglio dopo il Corso i contenuti presentati.
Anche perché, correggetemi se sbaglio, di trattati di medicina riabilitativa se ne contano sulle dita di una mano e non solo in Italia.
Analizzarli per cercare lì bene le premesse teoriche è compiere già in partenza un errore di valutazione.
Questo rende tautologico il sillogismo che espone all'inizio della sua frase per cercare di invalidare le premesse teoriche.
IN SINTESI: non ci sono scritti della Mézières che autorizzino a dire che si analizzano attraverso questi le premesse teoriche del suo Metodo, questa analisi è stata fatta su scritti di altri, tra l'altro prodotti soprattutto per chi ha frequentato i Corsi in questione. L'unico scritto che merita di essere letto per gli aspetti essenziali del Metodo Mézières, non è stato consultato (ha comunque circa venticinque anni e necessita di adeguata integrazione).
Comunque non ci risulta che nessuno abbia MAI CONFUTATO l'esistenza delle catene muscolari descritte da Mézières, quattro per la precisione, ne la fisiologia del loro comportamento, premessa di tutto il Metodo Mézières.

Della lettera del professore però sappiamo cogliere anche gli spunti positivi-propositivi: c'è necessità di maggiori studi scientifici, e questo è aldilà di tutto giusto e auspicabile.
L'Associazione Italiana per il Metodo Mézières è nata in secondo luogo proprio per questo!
L'enorme fatica dell'insegnamento, itinerante per l'Italia, ha tolto energie e tempo per gli studi scientifici che ora sentiamo inderogabili. Nessuno di noi nel frattempo si è arricchito con questo.
Nel corso di un anno abbiamo avviato già un importante studio sul trattamento della coxo-artrosi in collaborazione con l'Ospedale S. Giacomo di Roma che presenteremo al prossimo Convegno Nazionale OTODI (ortopedici ospedalieri); abbiamo cercato una collaborazione con il Centro Cefalee della Sapienza; abbiamo proposto uno studio sul trattamento delle vertigini attualmente in esame sempre presso la clinica Neurologica della Sapienza.
Stiamo creando un archivio con le schede e relative foto pre-post terapia dei pazienti attuali e pregressi del Centro presso la nostra sede in Roma, attualmente seguiamo oltre 60 pazienti per patologie della colonna, dell'anca artrosica e per disturbi neurovegetativi e funzionali legati soprattutto al rachide cervicale.
Abbiamo preparato Seminari monotematici di approfondimento ALL'INTERNO del nostro Metodo con Professori dell'Università e Ricercatori per studiare meglio e interdisciplinarmente le patologie prevalenti che trattiamo.
Stiamo mettendo i presupposti per un libro sugli aggiornamenti sul Metodo Mézières, ma penso che ci saranno almeno due anni di lavoro per una seria produzione scientifica.




Dall'altro, tutte queste metodiche, rigorosamente eponime, sono argomento di corsi e corsetti in genere di breve durata, tutt'altro che economici (si arriva ad alcune migliaia di euro) e di solito generosamente premiati in fatto di crediti per l'educazione continua.
Su questa frase di Boccardi occorre separare la zizzania dal grano.
Noi condividiamo molto la critica alla proliferazione incontrollata degli "insegnamenti" in riabilitazione, anche perchè come legittimi continuatori della Mézières ne siamo le prime vittime!
Molti di questi pseudo-insegnamenti sono nati da persone senza scrupoli che approfittando dell'ambiguità della legge a riguardo, hanno solo pensato a trarre profitti dalla richiesta di formazione sempre più forte tra i fisioterapisti.
L'ecm, involontariamente, ha rinforzato e aggravato il quadro esistente.
Ora però accanto a questi ci sono persone serie e preparate, credo a mio modesto giudizio attualmente non la maggioranza, che insegnano le metodiche sopra citate legittimamente e con assoluto rigore scientifico e professionale.
E' almeno il caso del Metodo Mézières che consta di una preparazione triennale, con una lunghissima prima annualità, una lunga seconda e l'accesso alla terza solo dopo la presentazione di un dossier che attesti la reale preparazione del candidato.
E' docente Maria Teresa De Santis allieva e continuatrice della Mézières che per potere insegnare si è licenziata, sei volte l'anno minimo lascia la sua famiglia per 10-20 giorni per recarsi nelle città dove si organizza il Corso con tutti i disagi che si possono immaginare. Non si è arricchita, anzi la nascita dall'Associazione a lei e allo scrivente è costata diverse migliaia di euro.
Questo non vale per tutte le metodiche. Altri forse non hanno ragionato come noi riguardo solo il profitto, ma crediamo nella serietà e nella preparazione riguardo l'insegnamento.

Riguardo le espressioni tratte dai testi e analizzate criticamente da Boccardi non ci sentiamo tirati in causa più di tanto: per quello che riguarda il Mézières abbiamo già detto che non sono espressioni scritte da lei, ne le poche riportate che lo sembrano sono comprensibili se scorporate dal testo.

E allora, perché queste tecniche vengono così diffusamente utilizzate? Può darci una mano a capire il saggio abate inglese:
It is in the nature of a hypothesis when once a man has conceived it that it assimilates eveything to itself, as proper nourishment, and from the first moment of your begetting it, it generally grows stronger by everything you see, hear or understand.
LAWRENCE STERNE (1710-1768)


Il Metodo Mézières viene così diffusamente utilizzato per più motivi:

  • perché ogni qualvolta è stato necessario ha saputo scientificamente spiegare i suoi principi (purtroppo non ancora statisticamente o con criteri based on evidence i risultati), anche se ancora non in forma definitivamente esaustiva rispetto i canoni scientifici correnti riguardo la divulgazione
  • perchè l'efficacia della sua vis terapeutica è tale che non c'è bisogno di alcuna pubblicità per avere ambulatori o studi professionali pieni di persone - medici tra tutti - (personalmente ho trattato numerosi cattedratici di Medicina) che ne chiedono l'applicazione perché amici,parenti o conoscenti ne hanno avuto enormi benefici,spessissimo dopo anni di cure inutili e dispendiose
  • perchè è una cura che ha al centro del suo interesse l'uomo nella sua interezza, e cura ricercando le cause non fermandosi alla prima manifestazione che appare,cioè il sintomo del momento.


Distinti saluti
Fratocchi Giancarlo,
Segretario Nazionale dell'Associazione Italiana per il Metodo Mézières

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LA REPLICA DEL PROF. BOCCARDI

Gentile Sig. Fratocchi,

Rispondo volentieri alla contestazioni rivolte, con molto garbo, dall'associazione per il metodo Méezières, a quanto messo on line dal GSS con il mio nome: ovviamente non è un articolo, ma una riesposizione, a …furor di popolo, di una chiacchierata fatta in occasione di una delle riunioni di aggiornamento della Fondazione don Gnocchi.

Per non esagerare in una indebita occupazione dei preziosi spazi del sito, rimando in gran parte a quanto ho detto nella risposta al sig G., del Centro di Rieducazione Posturale Globale.

Quanto alle osservazioni specifiche, nell'ordine in cui sono presentate:
1- Sottomettere a critica un certo numero di frasi, se correttamente presentate, non può avere niente di diffamatorio, e sono attacchi alle 'metodiche citate' (in realtà non sono citate le metodiche, ma gli autori delle affermazioni) soltanto se si accetta che le premesse, su cui dette metodiche si basano, sono una componente essenziale della bontà delle metodiche stesse. Il grande Tardieu soleva dire, a proposito di Berta Bobath che pure ammirava: 'guardate quello che fa, ma non ascoltate quello che dice'.
2- Nella risposta al sig. G. parlo della mia simpatia per Mlle Mézières, e posso aggiungere di aver sempre (purtroppo ho più o meno l'età che avrebbe Lei) apprezzato il suo disinteresse (che non è la caratteristica di molti dei suoi epigoni), Tenevo da conto il suo unico libretto, che naturalmente mi hanno rubato: per fortuna avevo molte riproduzioni da cui ho tratto le frasi a Lei attribuite. Quanto agli errori, prego di credermi, non sono legati alla vetustà degli scritti: erano errori anche quando sono stati scritti. Personalmente, sono molto rattristato, ma solo con me stesso, quando trovo riportato come è avvenuto che nel 1954(!) elogiavo sia pure con qualche riserva l'utilizzazione della ionoforesi transcerebrale calcica negli ictus (!!): ciò non toglie che fosse già allora una grossa fesseria.
3- Sulla bontà degli argomenti che vengono citati (catene muscolari, allungamento, dermatomeri) avrei molto da dire, ci vorrebbe molto spazio. Per le catene muscolari, rimando al buon libretto di Rulli e Saraceni: La rieducazione posturale, riflessione critica, edizione erre, 2001, che sottoscrivo in pieno.
4- In riabilitazione 'indagini scientificamente corrette' vuol dire quello che vuol dire in tutti gli altri campi della scienza: il fatto che siano difficili da eseguire non vuol dire che siano meno necessarie. Cochrane diceva che questo è il campo dove è più difficile testimoniare con evidenza l'efficacia di un trattamento, dati i numerosissimi fattori che intervengono. Ma questo non vuol dire che non sia assolutamente necessario. Seguo, come si può immaginare, tutta la letteratura che riesco a trovare: vi sarò grato se mi indicherete qualche ricerca seria che mi è sfuggita. Tra l'altro, lavoro al don Gnocchi da più di quaranta anni, e so bene che cosa ci si fa.
5- Ma chi deve produrre studi sull'argomento se non chi difende coraggiosamente le sue idee e ha a sua disposizione il materiale umano? L'assenza di fondi non è una giustificazione. Le indagini cliniche, soprattutto se serie, non costano molto: solo tempo, organizzazione e pazienza: e soprattutto amore per la verità. I tentativi cui si accenna nella risposta mi sembrano un buon inizio: coraggio, vi aspettiamo. E non importa se i risultati fanno male a qualche multinazionale: sarebbe benedetto, e comunque hanno sempre il modo di rifarsi da qualche altra parte, se non altro nel terzo mondo..
6- Non avevo nessuna intenzione di parlare di 'trattati di medicina': le frasi incriminate restano giuste o sbagliate dovunque siano scritte. E vengono da libri comunque in commercio e firmati dagli autori. E purtroppo non sono né pochi né brevi, non lo dica a me che ho dovuto leggerli tutti.
7- Quello che io avrei onestamente voluto è una contestazione della mia affermazione che le singole frasi riportare sono errate, o volutamente o no incomprensibili: questo al di là della bontà o dell'efficacia delle metodiche, di cui potremmo parlare a lungo in altra sede.
8- D'accordo, per quanto riguarda i 'corsetti' avrei dovuto dire 'la maggior parte' di queste metodiche. Ciò non vuol dire che la mia affermazione non avesse senso (vedi risposta al sig. G.).
9- Tutte le espressioni citate con la lettera M sono tratte dal libretto di Françoise Mézières, che sarà vecchio ma è indiscutibilmente suo. E credo che Le dispiacerebbe pensare che i suoi discepoli lo rinnegano. E le frasi sono integre ed errate anche se scorporate dal testo: A mio parere, reinserite nel testo non ci guadagnano molto, con tutta la simpatia
10- 'Scientificamente' non può essere un concetto elastico. Una rilettura del vecchio Popper può esser utile a questo scopo.
11- Il fatto che gli ambulatori siano pieni non vuol dire molto: la stessa corsa dicono -e credo senza mentire- i souchardiani, i mackenziani, i fiedenkraisiani, i maitlandisti, gli alexanderisti, i cyriakeni, i bousquetiani, i bienfaitisti. Nel mio piccolo, so di aver visto e tentato di aiutare, spesso con buoni risultati, in oltre cinquanta anni diverse migliaia di spondilalgici, emiplegici, traumatizzati, mielolesi, poliomielitici, ecc: mi vergognerei molto ad affermare che questa è la prova della bontà dei miei (e naturalmente e soprattutto delle équipes con cui ho lavorato) interventi: Posso solo dire che ce l'abbiamo messa tutta.
12- Grazie a Dio, l'interesse per l'uomo nella sua interezza non è proprio di nessuna metodica: è da Ippocrate in giù appannaggio di qualsiasi medicina correttamente intesa. Tra le tante cose, mi disturba profondamente l'appropriazione del rigenerato termine 'olistico' da parte di metodiche che di quadri sempre complessi prendono in considerazione solo un aspetto parziale, e non sempre fondamentale.

E per chiudere, lasciatemelo dire.
Si può immaginare una associazione dei medici che utilizzano la penicillina, e si chiamino Flemingisti? Se realmente utile, un trattamento, quale che sia e richieda o no l'intervento di 'una terza persona', non dovrebbe essere a disposizione di tutti? E soprattutto, sarà ben possibile trattare un paziente con la penicillina e un altro, o lo stesso in un altro momento, con la streptomicina, in rapporto alla situazione attuale della persona che abbiamo in cura?
Sostengo da sempre che un terapista che non ha mai sentito parlare di Bobath, Kabat, Vojta, e, se posso, di Mézières, con solide conoscenze di biomeccanica, di anatomia funzionale, di neurofisiopatologia, di fisiologia dell'apprendimento deve essere in grado di scoprire da solo le tecniche descritte nelle diverse metodiche che siano realmente efficaci in quel soggetto, la cui situazione in quel momento è stata valutata in termini di natura, di sede e estensione delle lesioni, di meccanismi patogenetici, tenendo conto del contesto, etc etc etc.
Estendo anche a loro, ben volentieri, l'invito rivolto al sig. G. e ai suoi collaboratori. Uno degli incontri della prossima annata dei seminari al don Gnocchi potrebbe essere dedicata al metodo Mézières, con il loro intervento e con discussione aperta. Ci state?
E adesso, aspettiamo Bienfait e Bousquet: ma temo che non avrei molto altro da aggiungere nelle risposte.
Con tutto il rispetto dovuto a chi lavora seriamente nel rispetto del paziente e delle leggi deontologiche,

Silvano Boccardi

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