Letteratura: La fusione spinale per le patologie degenerative del disco

 

LA FUSIONE SPINALE PER LE PATOLOGIE DEGENERATIVE DEL DISCO

Carragee EJ et al., Spine, 2009 - Chou R, The Spine Journal, 2013 - Deyo RA, The Spine Journal, 2015 - Mannion AF et al., The Spine Journal, 2015

Una recente revisione sistematica ha messo in evidenza la mancanza di una definizione condivisa di patologia degenerativa del disco (Degenerative Disc Desease, DDD). La più utilizzata la definisce come presenza di mal di schiena cronico accompagnato da cambiamenti di carattere degenerativo visibili alle immagini diagnostiche. La maggior parte di questi cambiamenti sono comuni anche negli individui asintomatici, ma non esiste un esame che permetta di distinguere in via definitiva tra cambiamenti sintomatici e asintomatici.
Non esiste un consenso sulle indicazioni per la fusione spinale in presenza di DDD, nè sui fattori prognostici per un risultato positivo.
La discografia provocativa è stata ampiamente utilizzata per valutare se un disco sospetto sia davvero alla base del dolore percepito dal paziente, e quindi se il paziente sia un possibile candidato per la fusione spinale. Ciononostante, la discografia provocativa, così come altri test utilizzati nella pratica clinica per scegliere i candidati all'intervendo di fusione, non è accompagnata da alcuna evidenza. È stato inoltre dimostrato che la discografia provocativa è essa stessa fonte di lesione del disco, portando a una degenerazione radiologica a lungo termine e a problemi alla colonna clinicamente significativi.
Oltre a non avere un'indicazione condivisa, l'intervento di fusione spinale ha risultati che possono essere comparati con quelli ottenuti da una riabilitazione intensiva con tecniche di terapia cognitivo-comportamentale. In un solo studio è stata dimostrata essere più efficace della fisioterapia standard (non intensiva e non multidisciplinare), apportando benefici modesti che però vanno considerati insieme all'elevato costo dell'intervento e all'aumento del rischio di complicanze perioperatorie e a lungo termine, inclusi la degenerazione dei dischi adiacenti e gli alti tassi di reintervento.
Nel 2012 il numero di interventi di fusione spinale per le DDD hanno iniziato a diminuire per la prima volta negli ultimi 20 anni: dato il costo elevato (40 billioni di dollari all'anno negli stati Uniti) e la carenza di evidenze scientifiche, non c'è da stupirsi se sta iniziando a perdere la popolarità di cui godeva all'ini

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