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Anno XVI, Numero 5 - 30 giugno 2013
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In questo numero:

** NOTIZIE DALLA LETTERATURA

** GIORNATA DI AGGIORNAMENTO SULLA SCOLIOSI
     IMPARARE TRAMITE CASI CLINICI

** CORSI SEAS NEGLI STATI UNITI E IN CINA

** LINK UTILI

** LA CITAZIONE

NOTIZIE DALLA LETTERATURA
a cura della Segreteria Scientifica del GSS
http://www.gss.it/segret.htm

+ QUALE SARÀ LA CAUSA DEL MAL DI SCHIENA?
Wang, Spine, 2012

Il meccanismo anatomico sorgente del mal di schiena rimane sconosciuto. Negli ultimi decenni, i ricercatori hanno preso di mira il disco intervertebrale come fonte potenziale di lombalgia, ma la relazione tra lombalgia e degenerazione discale rimane poco chiara. La maggior parte dei casi di lombalgia non può essere attribuita al disco, e il trattamento del “dolore discogenico” non si è dimostrato una panacea per il lombalgici cronici.
In realtà, i ricercatori potrebbero avere sottovalutato l’importanza di una struttura adiacente al disco: in uno studio autoptico vincitore dell’International Society for the Study of the Lumbar Spine (ISSLS) Award, presentato alla Spine Week di Amsterdam, l’autore Wang ha rilevato che le lesioni dei piatti vertebrali sono molto frequenti e sono strettamente correlate alla degenerazione discale. Secondo Wang, la presenza di lesioni dei piatti vertebrali è associata a mal di schiena frequente. E la presenza di lesioni vaste era ancora più associata al mal di schiena. Questa associazione persisteva nell’analisi statistica anche dopo aver verificato la degenerazione discale.
“Considerata l’innervazione del tessuto osseo della limitante vertebrale, le lesioni dei piatti sono sicuramente una possibile fonte di lombalgia,” afferma Wang.
I meccanismi con cui queste lesioni potrebbero provocare lombalgia sono molteplici: per esempio, la frattura del piatto vertebrale potrebbe provocare mal di schiena acuto. Se le lesioni fossero provocate da degenerazione discale, il meccanismo potrebbe essere più complesso. Le cellule del nucleo discale possono suscitare reazioni dirette chimiche e immunologiche e infiammazione quando arrivano a contatto con altre strutture vertebrali, generando così dolore. Le interazioni tra l’osso trabecolare e il tessuto discale potrebbero provocare un processo cronico distruzione-riparazione-distruzione, che potrebbe davvero essere doloroso.
Wang ha sottolineato che si tratta di teorie che occorre verificare con studi successivi. Tuttavia, egli sostiene che considerata la notevole innervazione delle componenti ossee del piatto vertebrale, è probabile che queste lesioni siano fonte di dolore.

+ VITAMINA D E CALCIO NON PREVENGONO LE FRATTURE
U.S. Preventive Services Task Force Draft Recommendation Statement 2012 – http://www.uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/uspsvitd.htm.

La U.S. Preventive Services Task Force non ha trovato evidenze a sostegno di questa integrazione dietetica molto diffusa.
La Task Force statunitense ha raccomandato che le donne in menopausa evitino di assumere integrazioni uguali o inferiori a 400 mg di vitamina D e a 1000 mg di calcio. Per quanto riguarda invece le integrazioni di vitamina D superiori a 400 mg in combinazione con 1000 mg di calcio, le evidenze sono insufficienti per fare raccomandazioni a favore o contro.
Le evidenze che questo tipo di integratori prevengano le fratture sono insufficienti.
Inoltre, la Task Force non ha fatto raccomandazioni per quanto riguarda i livelli appropriati di vitamina D e di calcio nella dieta.

+ UN NUOVO INTERVENTO PER LA LOMBALGIA: IL REFERTO RADIOLOGICO
McCullough, Radiology, 2012 - Roland e Turner, Lancet, 1998 -Jarvik, Spine, 2001

In un saggio pubblicato su Lancet nel 1998, Roland e Van Tulder hanno raccomandato di aggiungere al referto radiologico le evidenze epidemiologiche sulla prevalenza dei rilievi degenerativi in soggetti asintomatici. Ispirato da questo articolo, Jarvik ha condotto uno studio che ha documentato la prevalenza di anomalie vertebrali nella RMN in individui asintomatici. Nel 2005, Jarvik e alcuni altri membri del suo reparto radiologico hanno iniziato ad aggiungere le seguenti informazioni epidemiologiche ai referti della RMN che inviavano a medici curanti e a medici specialisti:
Nota: I reperti seguenti sono così frequenti in individui che non soffrono di lombalgia, che mentre riportiamo la loro presenza, invitiamo a interpretarli con cautela e nel contesto della situazione clinica.
Reperti e prevalenza in pazienti senza lombalgia: degenerazione discale (riduzione del segnale T2, riduzione di altezza, sporgenza): 91%; riduzione del segnale discale T2: 83%; riduzione di altezza del disco: 56%; sporgenza discale: 64%; protrusione discale: 32%; fissurazione dell’anulus: 38%.
Jarvik ha esaminato i referti e ha scoperto che questa nota è stata aggiunta arbitrariamente: una sezione trasversale ampia di medici ha ricevuto referti con questa nota, e un’altra referti senza questa nota. In definitiva, c’è stata una distribuzione non randomizzata, ma comunque casuale dei referti ai medici.
McCullough ha identificato 237 referti che documentavano variazioni degenerative non complicate: il 30% dei referti includeva la nota epidemiologica, il 70% non la includeva.
Con l’analisi regressiva, il ricercatore ha confrontato i trattamenti e la ripetizione di indagini radiologiche tra i diversi pazienti.
I risultati sono stati sorprendenti: i pazienti i cui referti riportavano le note epidemiologiche sono stati sottoposti in seguito a meno indagini radiologiche, hanno ricevuto meno prescrizioni di analgesici alle visite di controllo e si sono sottoposti a meno trattamenti fisioterapici rispetto ai pazienti che non avevano ricevuto le note epidemiologiche.



GIORNATA DI AGGIORNAMENTO 2013
IL TRATTAMENTO DELLA SCOLIOSI CON IL PROTOCOLLO SEAS
Il GSS organizza a Milano, il 9 novembre 2013, in collaborazione con ISICO (Istituto Scientifico Italiano Colonna vertebrale), la Giornata di Aggiornamento sul tema:"La scoliosi idiopatica dell'adolescenza: strumenti di valutazione, protocolli di terapia ed esercizi specifici. IMPARARE TRAMITE CASI CLINICI: DALLA PRATICA ALLA TEORIA“.
Dopo una impostazione iniziale delle basi teoriche del protocollo SEAS (Approccio Scientifico con Esercizi alla Scoliosi), verranno presentati e discussi numerosi casi clinici, riprendendo i concetti della teoria mentre si vedono i casi concreti.
La SEAS è un protocollo in continua evoluzione grazie alle conoscenze e alle evidenze scientifiche che Isico costruisce attraverso la ricerca.
Informazioni e prove di efficacia EVIDENCE BASED MEDICINE del protocollo SEAS alla pagina
http://www.isico.it/clinica/scoliosi/6-seas.html.
Il protocollo è utilizzato per pazienti con curve lievi (fino a 20°) e come supporto all'azione correttiva del corsetto per curve di maggiore gravità.
OBBIETTIVI
1 - Conoscere i principali strumenti di valutazione oggettiva del paziente: pregi, limiti e modalità applicative
2 - Saper scegliere il trattamento riabilitativo (corsetto e/o esercizi) più appropriato in base alla tipologia di paziente, ai suoi problemi ed alle sue caratteristiche individuali
3 - Apprendere le modalità del lavoro in equipe
PROGRAMMA E MODALITA' D'ISCRIZIONE:
http://www.gss.it/notizie/giornata_novembre_2013.htm
Per informazioni telefonare alla Segreteria GSS: tel/fax 0381.23617 (ore 9-12). Le iscrizioni saranno accettate nell’ordine di arrivo, con la precedenza ai soci GSS.


CORSI SEAS NEGLI STATI UNITI E IN CINA
Stefano Negrini, segretario scientifico del GSS, è stato invitato a tenere un corso di aggiornamento sul trattamento della scoliosi con il protocollo SEAS, il 14 maggio scorso presso il Centro Scoliosi di MILWAUKEE negli STATI UNITI e il 21 maggio all'Università di SHANGHAI in CINA.


LINK UTILI
+ http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/2012
E’ proprio necessaria e auspicabile una rivoluzione per promuovere il coinvolgimento dei pazienti, come qualche giorno fa sosteneva in un editoriale la rivista British medical journal?

+ http://www.isico.it/comunicazione/novita.html
Stefano Negrini, segretario scientifico del Gss, ha presentato al congresso internazionale SOSORT (che si è tenuto dall’8 all’11 maggio a Chicago) 11 studi di ricerca e un approccio alla cura della scoliosi, il protocollo SEAS, che ormai viene esportato in tutto il mondo attraverso corsi agli stranieri.


LA CITAZIONE
Acquista cosa nella tua gioventù, che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento (L. Da Vinci)

PERCHE' ASSOCIARSI AL GSS
+ Accresce le competenze e promuove il progresso professionale (www.gss.it/associa.htm)
+ Offre un aggiornamento continuo e di alta qualità nel settore delle patologie vertebrali (www.gss.it/attivita.htm)
+ Consente un notevole risparmio di tempo e di denaro perché offre il servizio di selezionare e riassumere in italiano gli articoli delle più qualificate riviste scientifiche a livello internazionale (www.gss.it/fonti.htm).

QUALCHE CHIARIMENTO
-- Cos'e' il GSS?
Il Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale e' un'associazione scientifica no-profit.
Per maggiori chiarimenti, vai alla pagina http://www.gss.it/gss.htm
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-- Cosa sono le GSS News?
Le GSS News (che state leggendo adesso) sono una pubblicazione mensile che viene GRATUITAMENTE inviata via e-mail a chiunque (Soci e non) ne fa richiesta.

-- Cos'e' GSS Online?
E' un insieme di servizi e iniziative offerti via Internet ai Soci del GSS.
Per maggiori informazioni vai a http://www.gss.it/online/index.htm

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