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In questo numero:
** NOTIZIE DALLA LETTERATURA
** GIORNATA DI AGGIORNAMENTO 2012
** LINK UTILI
** LA CITAZIONE
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NOTIZIE DALLA LETTERATURA a cura della Segreteria Scientifica del GSS
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http://www.gss.it/segret.htm
+ E’ TEMPO PER UN NUOVO APPROCCIO ALLA LOMBALGIA
O’Sullivan, British Journal of Sports Medicine, 2011
In un editoriale pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, O’Sullivan afferma che l’approccio dominante alla lombalgia (LBP) nella medicina moderna è fuori moda e inefficace.
Il ricercatore australiano fa il punto sulla situazione negli Stati Uniti, dove il LBP è la seconda causa principale di disabilità. E, malgrado gli sforzi, la disabilità correlata al mal di schiena continua ad aumentare.
“Per trattare la lombalgia è in aumento esponenziale l’uso di terapie fisiche, famaci oppioidi, infiltrazioni spinali, sostituzione dei dischi e chirurgia di fusione. Alla base di tutto ciò c’è la convinzione che il LBP sia provocato da un danno anatomico e dovrebbe essere trattato secondo un modello biomedico,” ha osservato O’Sullivan.
Ma questo modello biomedico si applica solo a una piccolissima percentuale di pazienti – dall’8% al 15%. Per tutti gli altri, la ricerca di una diagnosi specifica e di un trattamento specifico è un esercizio inutile.
O’Sullivan afferma che le evidenze confermano in modo indiscutibile la natura multidimensionale del LBP cronico aspecifico: i livelli di disabilità sono più strettamente associati ad aspetti cognitivi e comportamentali del dolore, piuttosto che ad aspetti sensoriali e biomedici.
+ ANDARE A LAVORARE CON IL MAL DI SCHIENA
Dean, Journal of Occupational Rehabilitation, 2010
De Vries, BMC Muscoloskeletal Disorders, 2011
Fino alla metà del XX° secolo, le assenze prolungate dal lavoro per mal di schiena erano relativamente rare. Anche oggi, la maggior parte delle persone con mal di schiena o altre forme di dolore muscolo-scheletrico continuano a lavorare malgrado i sintomi.
Una serie di studi recenti hanno esaminato le caratteristiche delle persone che continuano a lavorare malgrado i dolori muscolo-scheletrici, per vedere se si trovano qualità e comportamenti che possono essere incoraggiati in altri. In generale, si tratta di studi di piccole dimensioni che hanno l’obiettivo di generare ipotesi da verificare successivamente in studi più ampi, però permettono già di intuire alcune motivazioni che spingono a non abbandonare il lavoro.
Da uno studio condotto in Olanda è emerso che chi sceglieva di lavorare malgrado i dolori muscolo-scheletrici considerava “il lavoro come valore”, “il lavoro come terapia”, “il lavoro come generatore di entrate”, “il lavoro come responsabilità”, e l’opportunità di essere “un membro utile alla società”. E’ interessante notare che molti impiegati con dolori muscolo-scheletrici hanno considerato il lavoro e il posto di lavoro terapeutici, affermando che aumentavano il loro benessere mentale e fisico assicurando una vita sociale, un senso di rispetto-di-sé, una fonte di energia e una distrazione dal dolore.
Alcuni comportamenti che favorivano la scelta di andare al lavoro erano la possibilità di modificare le ore lavorative, le richieste del lavoro e il ritmo di lavoro; avere convinzioni che facilitassero il lavoro malgrado il dolore; avere una varietà di strategie per affrontare il dolore; avere accesso a servizi sanitari efficaci ed infine poter chiedere alla direzione dell’azienda aiuto e sostegno.
Alcune di queste qualità, caratteristiche e comportamenti potrebbero essere istituiti in qualsiasi posto di lavoro.
Da un altro studio condotto su contadini in Nuova Zelanda, emerge che coloro che avevano deciso di rimanere al lavoro malgrado la lombalgia avevano tre caratteristiche in comune: punteggi alti nell’auto-efficacia, percezioni positive sulla natura e il decorso del mal di schiena e forti convinzioni che il mal di schiena sia un sintomo che dura tutta la vita. Ciò che li aiutava a lavorare era soprattutto la scelta di “pensare con la mia testa prima che con la mia schiena”, “conoscere i rischi” (con la possibilità di modificare il lavoro), “tirare avanti” e “amare la terra”.
+ IMPORTANTI PROGRESSI NEL TRATTAMENTO DEL MAL DI SCHIENA
Hill, Lancet, 2011
Uno studio recente condotto in Gran Bretagna ha le potenzialità di cambiare radicalmente il trattamento del mal di schiena. E’ il primo RCT su vasta scala che dimostra che è possibile stratificare i pazienti in base ai fattori di rischio psicocosiali – e quindi ottimizzare i risultati adattando il loro trattamento.
La questione di riuscire a identificare sottogruppi di pazienti a rischio di risultati scarsi – e quindi di poterli trattare con successo – è stata negli ultimi anni il “Santo Graal” dei ricercatori sul mal di schiena. In realtà nelle ultime due decadi questo tentativo ha solo generato frustrazioni.
Nell’approccio STarT Back i pazienti a basso rischio ricevono una singola seduta di consigli per aiutarli ad auto-trattarsi, e i pazienti a medio e ad alto rischio ricevono trattamenti più intensivi. E’ sorprendente che i pazienti con rischio più elevato di sviluppare disabilità, abbiano avuto beneficio da un approccio più intensivo che affrontasse le loro preoccupazioni specifiche.
Questo approccio è risultato efficace e costo-efficace. Al follow-up a 4 e 12 mesi, i pazienti del gruppo dell’intervento hanno evidenziato un miglioramento significativo dei punteggi della disabilità rispetto ai pazienti del gruppo di controllo. A 12 mesi, il gruppo dell’intervento ha riportato anche una riduzione di paura, meno depressione, salute generale migliore e maggiore soddisfazione sul trattamento ricevuto.
E, fatto importante in una fase di crisi economica, il nuovo approccio era significativamente meno costoso della terapia usuale, essendo associato a miglioramento della qualità della vita correlato alla salute (QALYs), riduzione di uso di cure sanitarie (visite mediche e assunzione di farmaci) e meno giorni di assenza dal lavoro attribuiti al mal di schiena.
La popolazione dello studio comprendeva 1573 adulti con lombalgia non specifica, con e senza sintomi radicolari. E’ stata randomizzata in un gruppo di intervento e in un gruppo di controllo. Nel gruppo di intervento, Hill ha utilizzato lo StarT Back Questionnaire – strumento precedentemente validato – per suddividere i pazienti in base al rischio di sviluppare disabilità persistente (basandosi in buona parte su fattori psico-sociali). I pazienti del gruppo di intervento sono stati suddivisi in tre sottogruppi: pazienti a basso rischio, a rischio medio e a rischio elevato di sviluppare disabilità. I terapisti che hanno trattato i pazienti ad alto rischio sono stati preparati per fornire un intervento di informazione psicologica. Questo intervento non era esclusivamente mirato ai sintomi e alla funzione, ma anche agli ostacoli psicosociali alla guarigione.
I risultati del nuovo studio forniscono la prima evidenza che un approccio differenziato già in ambiente di medicina di base è associato a benefici economici sostanziali.
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GIORNATA DI AGGIORNAMENTO 2012
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Verrà organizzata, il prossimo 27 ottobre a Milano, la Giornata di Aggiornamento sul tema: “Cervicalgia e colpo di frusta. Imparare tramite casi clinici: dalla pratica alla teoria.”
Dopo una impostazione iniziale delle basi teoriche, verranno presentati e discussi numerosi casi clinici, riprendendo i concetti della teoria mentre si vedono i casi concreti.
Invieremo prossimamente il programma con l’indicazione della sede e delle modalità d’iscrizione.
Gli iscritti al GSS avranno la precedenza per i posti disponibili e uno sconto sulla quota di partecipazione.
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LINK UTILI
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+ http://www.partecipasalute.it/cms_2/aggregatorenotizie
Cos'e' l'aggregatore di notizie
Migliaia di siti pubblicano i loro ultimi titoli in formato RSS (Really simple syndication), in modo che altri siti possano collegarli agevolmente.
+++ http://www.concorsetto.it/
Concorsetto: Online il sito dedicato al concorso
I vincitori del concorso, che hanno raccontato la propria quotidianità col corsetto, sono stati premiati in occasione del congresso Sosort, momento in cui si è avuto modo di vedere anche le oltre 100 opere dei partecipanti. Ora sono tutte in rete sul sito www.concorsetto.it
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LA CITAZIONE
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La salute non e' tutto, ma senza salute tutto e' niente (A. Schopenhauer)
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PERCHE' ASSOCIARSI AL GSS
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