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Anno XV, Numero 8 – 24 ottobre 2012
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In questo numero:

** NOTIZIE DALLA LETTERATURA

** RINVIO GIORNATA DI AGGIORNAMENTO

** LINK UTILI

** LA CITAZIONE

NOTIZIE DALLA LETTERATURA a cura della Segreteria Scientifica del GSS
http://www.gss.it/segret.htm

+ PRENDIAMOCI UNA VACANZA DAL FARMACO
Whitaker, New England Journal of Medicine, 2012

Alcuni osservatori prevedono che a breve si interromperà l’uso a lungo termine di una classe di farmaci molto popolari per l’osteoporosi, che includono nomi famosi come Fosamax, Actonel e Reclast. Si pensi che solo negli Stati Uniti, i medici hanno fatto 150 milioni di prescrizioni di bifosfonati dal 2005 al 2009.
Un’analisi della Food and Drug Administration pubblicata sul New England Journal of Medicine indica che c’è una carenza di evidenze sia sull’efficacia che sulla sicurezza dell’uso di bifosfonati a lungo termine nel trattamento di osteoporosi e osteopenia.
Una revisione recente di Whitaker ha concluso che la terapia con bifosfonati per 3-5 anni porta ad aumenti clinicamente importanti di densità ossea a livello dell’anca e del rachide lombare in pazienti con osteoporosi. Tuttavia, la revisione non ha potuto documentare benefici al di là di questo periodo di tempo. E Whitaker ha affermato che la sicurezza a lungo termine della terapia con bifosfonati è fonte di “preoccupazione”. Una serie di studi ha sollevato la possibilità che questi farmaci abbiano rari ma seri effetti avversi, come fratture atipiche del femore, osteonecrosi della mandibola, cancro all’esofago e fibrillazione atriale.
Oltretutto, durante la terapia i bifosfonati vengono incorporati nell’osso appena formato e possono permanervi per anni. Quindi, i pazienti che sospendono la terapia continuano ad essere esposti agli effetti farmacologici dell’attività dei bifosfonati per lungo tempo, anche dopo aver interrotto l’assunzione del farmaco.

+ OGNI FORMA DI DOLORE CRONICO HA UN SEGNO CEREBRALE DISTINTIVO?
Baliki, PloS One, 2011

Gli specialisti nel campo della lombalgia spesso considerano il dolore lombare un sintomo che origina dal rachide lombare e che è totalmente provocato da una patologia lombare: lesione muscolare, tendinea, discale, delle articolazioni interapofisarie e di altre strutture vertebrali locali.
Ma il dolore è un processo che origina e termina nel cervello. E il dolore cronico sembra provocare un segno nel cervello in termini di alterazione strutturale e funzionale. Questi segni anatomici caratteristici sono diversi in forme diverse di dolore cronico? O il dolore cronico alla schiena, al ginocchio e altre forme di dolore producono segni diversi?
Baliki ha esaminato di recente i segni morfologici cerebrali di tre diversi tipi di dolore cronico - la rachialgia cronica, la sindrome dolorosa regionale complessa e l’osteoartrosi del ginocchio - e li ha poi confrontati con la struttura cerebrale di individui sani, senza dolore.
Baliki ha riscontrato che i tre tipi diversi di dolore cronico avevano tutti segni cerebrali diversi e caratteristici, e potevano essere facilmente differenziati dalla morfologia cerebrale dei soggetti di controllo senza dolore. La densità regionale della materia grigia era diversa in ciascun gruppo. Anche la riorganizzazione cerebrale regionale variava in base al tipo di dolore cronico.
Malgrado si sia spesso ipotizzato che il dolore cronico “deteriori” il tessuto cerebrale, solo la rachialgia cronica era associata ad un’alterazione del volume dell’intera materia grigia cerebrale.

+ AUMENTARE LA DENSITÀ OSSEA IN GIOVANE ETÀ PER PREVENIRE L’OSTEOPOROSI
Nilsson, Journal of Bone and Mineral Research, 2012

Uomini e donne raggiungono il picco di massa ossea intorno ai 25 anni. I fattori genetici probabilmente sono quelli che influiscono maggiormente sul picco di massa ossea. Ma l’attività fisica, in particolare nei primi decenni di vita, sembra influire in modo importante sulla massa ossea.
Nilsson ha studiato 1068 giovani atleti, età media 24 anni, per verificare se un aumento dell’attività fisica per un periodo di 5 anni si traducesse in ossa più forti e più sane. Molti studi hanno confermato che l’attività fisica vigorosa influisce in modo positivo sulla massa ossea in giovani donne e uomini. Ma questi studi non hanno indagato l’impatto dell’esercizio sulla densità ossea attorno ai 25 anni di età.
I ricercatori hanno diviso i giovani in 3 gruppi: 1- soggetti che praticavano alti livelli di esercizio fisico; 2- soggetti che praticavano bassi livelli di esercizio fisico; 3- soggetti che sono passati da bassi livelli di esercizio fisico ad alti livelli; 4- soggetti che sono passati da alti livelli di esercizio fisico a bassi livelli. I tipi di attività fisica più frequentemente praticati erano: body building, football, corsa, arti marziali, ballo, pallamano, bicicletta/spinning, tennis, hockey su ghiaccio, badminton e nuoto/tuffi.
Lo studio ha confermato che più alto era il livello di attività, maggiore era l’aumento della densità minerale ossea a livello del rachide lombare e di tutto il corpo. Gli uomini che hanno ridotto il livello di attività fisica, hanno anche registrato una riduzione di densità ossea.
Ma quali tipi di esercizio hanno influito maggiormente sull’aumento di densità? Quelli che comprendevano maggiori carichi sulle ossa, con salti e/o arresti e partenze veloci, per esempio il basket, la pallavolo, il tennis e il calcio.

RINVIO GIORNATA DI AGGIORNAMENTO 2012
A causa di problemi organizzativi imprevisti, la Giornata di Aggiornamento sul tema:
“CERVICALGIA E COLPO DI FRUSTA. IMPARARE TRAMITE CASI CLINICI: DALLA PRATICA ALLA TEORIA.", in programma a Milano, il 27 ottobre 2012, è stata rinviata a sabato 16 marzo 2013.
Invieremo prossimamente il programma scientifico con l’indicazione della sede e delle modalità d’iscrizione.

LINK UTILI
+ http://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1932
Solo la metà dei nuovi trattamenti è migliore di quelli già in uso.
Gli studi clinici sono condotti quando c’è reale incertezza su quale sia il trattamento migliore.

+ http://www.scoliosi.org/?p=420
La voce dei pazienti: quando il corsetto dà fastidio.
La convivenza col corsetto può provocare alcuni problemi che è bene saper gestire al più presto e in modo corretto, perché le situazioni non degenerino. Forniamo una serie di consigli pratici e di utilizzo che possono da subito risolvere situazioni fastidiose.

+ La schiena a scuola? Meglio se in movimento
Dagli zainetti alla corretta postura su banco, libri o tablet: il vademecum di Isico

LA CITAZIONE
Il movimento è spesso in grado di sostituirsi alla medicina, nessuna medicina può sostituirsi al movimento. (M. Tissot)


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