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Anno XIX, Numero 1 - 15 gennaio 2016
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In questo numero:

** NOTIZIE DALLA LETTERATURA

** NOVITA' 2016

** LINK UTILI

** LA CITAZIONE


NOTIZIE DALLA LETTERATURA
a cura della Segreteria Scientifica del GSS
http://www.gss.it/segret.htm

+ MEGLIO UN MEDICO SICURO DI SÉ O UNO CAUTO?
Kahneman D, Thinking, Fast and Slow, 2011

I pazienti spesso preferiscono i medici molto sicuri delle proprie opinioni diagnostiche e intuitive.
Al contrario, il premio Nobel Daniel Kahneman ritiene che sia proprio il riconoscimento obiettivo delle proprie incertezze ad essere alla base della razionalità. Soprattutto nel campo della colonna vertebrale, nel quale l'80-90% dei casi non può essere supportato da una diagnosi precisa, sono preferibili specialisti che non abbiano timore nell'ammettere incertezze e perplessità.
La maggior parte delle diagnosi più comuni, quali le patologie degenerative del disco e i problemi dell'articolazione sacro-iliaca, sono solamente delle stime che non possono essere confermate da test diagnostici validati. Anche in presenza di alcune condizioni specifiche come la sciatalgia conseguente da ernia del disco, la stenosi spinale con claudicatio neurogena e la spondilolistesi degenerativa, la prima impressione potrebbe non essere quella giusta.


+ BERE IL LATTE PREVIENE LE FRATTURE OSTEOPOROTICHE E ALLUNGA LA VITA, O IL CONTRARIO?
Manolagas SC e Parfitt AM, Trends in Endocrinology and Metabolism, 2010
Michaelsson K, British Medical Journal, 2014

Il consumo del latte è stato ampiamente promosso come modalità di prevenzione delle fratture osteoporotiche, soprattutto nelle donne.
Gli scettici sostengono che l'assunzione di elevate quantità di latte possa avere invece effetti negativi sia sulla salute dell'osso che di tutto l'organismo. Essi sostengono che elevate quantità di latte incrementino lo stress ossidativo nell'organismo, lo stato infiammatorio di basso grado e accelerino il processo di invecchiamento. Secondo S. C. Monolagas e A. M. Parfitt, il consumo di latte aumenterebbe il rischio di fratture osteoporotiche, di perdita di tessuto muscolare (sarcopenia), di patologie cardiovascolari e tumori.
Uno studio condotto da Karl Michaelsson ha analizzato la dieta di due coorti di popolazione svedese di mezza età e anziana per un periodo di 20 anni. Ha comparato un gruppo che consumava tre o più bicchieri di latte al giorno con un gruppo che ne consumava uno o meno al giorno, rilevando che un'assunzione elevata di latte non era collegata con un rischio ridotto di fratture di anca, ma piuttosto con un rischio aumentato dose-dipendente di fratture nelle donne e una mortalità maggiore dose-dipendente in entrambi i sessi. Non è stata trovata un'associazione tra l'assunzione di latte e il rischio di fratture nell'uomo, mentre è stata rilevata un'associazione positiva tra il consumo di latte e la concentrazione di markers per lo stress ossidativo e l'infiammazione in entrambi i sessi.
Pur mettendo in discussione la validità delle raccomandazioni circa l'assunzione di elevate quantità di latte nella prevenzione delle fratture, i risultati andrebbero interpretati cautamente a causa della natura osservazionale dello studio condotto.


+ PERCHÈ IL MAL DI SCHIENA DEVASTA LA SENSAZIONE DI BENESSERE?
Kahneman D, Thinking, Fast and Slow, 2011

I punteggi nel test di valutazione della qualità di vita (QoL) nelle persone che soffrono di lombalgia cronica sono spesso lievemente peggiori dei punteggi negli individui paralizzati in seguito a traumi del midollo spinale.
Secondo il Premio Nobel Daniel Kahneman, “niente nella vita è importante come quello a cui si sta pensando”. Nel suo famoso libro Thinking, Fast and Slow ha parlato degli individui paraplegici, spiegando come molte persone li immaginino di cattivo umore a causa del loro continuo soffermarsi sulla paralisi e sulle conseguenti limitazioni. Questo accade realmente nei giorni e nelle settimane seguenti il trauma, ma, con il passare del tempo, la situazione in cui vivono diventa loro familiare e nelle attività quotidiane come il lavoro, la lettura o le uscite con gli amici si comportano esattamente come tutte le altre persone, tornando ad avere normali livelli di felicità.
Secondo Kahneman, un discorso diverso è riservato agli individui che soffrono di dolore cronico, a coloro che sono costantemente esposti a rumori o che sono gravemente depressi. Il dolore e il rumore sono biologicamente impostati per essere segnali che attraggono l'attenzione, mentre la depressione alimenta il circolo vizioso dei pensieri negativi. Per alcune persone, la lombalgia cronica diventa un focus continuo, con effetti devastanti sulla loro sensazione di benessere.
Un fattore che Kahneman non ha però considerato è l'esistenza di persone con lombalgia cronica in grado di affrontare la propria vita senza dover combattere continuamente con il proprio dolore. Cosa differenzi gli individui costantemente concentrati sul dolore cronico da quelli che non lo sono non è ancora del tutto chiaro. Con molta probabilità entrano in gioco altre caratteristiche e attitudini personali.


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Presentazione delle importanti novità riservate ai Soci per il 2016 alla pagina:
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LINK UTILI
+ http://isico.it/news/view/la-scoliosi-non-e-i-gradi-cobb
La scoliosi non è i gradi Cobb

+ http://isico.it/news/view/sulla-neve-senza-dolori-le-regole-piu-importanti
Sulla neve senza dolori: le regole più importanti


LA CITAZIONE
Il cammino è la migliore medicina per l’uomo (Ippocrate)

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