Tecniche rieducative del rachide
Les Rachis, Kinesitherapie Scientifique, 1991-92
I - Ricerca delle posizioni a scopo sedativo
2) Posizioni dorso-lombo-pelviche
4) Trazioni globali e sospensione
Posture antalgiche, trazioni e sospensioni: finalità sedativa
- La riduzione del dolore è spesso la principale richiesta dei pazienti e preoccupazione del rieducatore. Attuale o potenziale, il sintomo dolore è in molti casi il tema essenziale della relazione terapeutica. Il rieducatore deve tener conto delle due componenti di questo sintomo: il messaggio doloroso e la sua percezione, il vissuto doloroso e le sue conseguenze. A breve termine, si servirà, in funzione di ciascun caso, dei diversi mezzi antalgici a sua disposizione. La loro messa in opera presuppone, nello stesso tempo, un'attitudine di ascolto e l'installarsi di un clima di fiducia che predispone alla "sdrammatizzazione". Una volta passato il periodo antalgico, la prevenzione delle ricadute deve essere affrontata con tecniche più attive di rieducazione. Le tecniche sedative rappresentano solo una terapia transitoria, sostituita progressivamente dalla presa in carico del dolore da parte del paziente stesso: profilassi personale e autotrattamento.
I - Ricerca delle posizioni a scopo sedativo
1) Idea guida
Proporremo diverse posizioni antalgiche e decontratturanti nel periodo di dolore, alla ricerca di un massimo comfort sia in palestra che a domicilio del paziente. Si possono aggiungere alcune tecniche di profilassi, in particolare l’educazione al riposo. Questa ricerca permette di trovare una sistemazione preferenziale per il massaggio e orienta la scelta verso alcune tecniche di rieducazione. La posizione "personale" può variare nel tempo e quindi essere aggiustata a richiesta.
2) Posizioni dorso-lombo-pelviche
A - Test
-
L'esame del rachide dorso-lombo-pelvico nei tre piani dello spazio permette abitualmente di trovare una posizione di comfort che il soggetto, comunque, ha spesso adottato da sé.
Fig. 1 - Test di lordosi lombare
Fig. 2 - Test di delordosi lombare
Fig. 3 - Test di cifosi
Fig. 4 - Test di inclinazione
Fig. 5 - Test di rotazione
B - Posizioni
A - Supino
Fig. 6 - Regione lombare in posizione intermedia
Fig. 7 - Come Fig. 6, con i due arti inferiori flessi su uno sgabello
Fig. 8 - Variante: autopostura sedativa in cifosi lombare, simmetrica
Fig. 9 - Variante: autopostura sedativa in cifosi lombare, asimmetrica
B - In decubito laterale
Fig. 10 - In decubito laterale, gambe piegate, notare il rialzo dorso-lombare
Fig. 11 - Cuscino di sostegno dell’arto inferiore soprastante.
Fig. 12 - Variante asimmetrica
Fig. 13 - In torsione elicoidale dorso-lombare
La ricerca del non-conflitto radicolare, oltre all’elemento di rotazione, deve giocare anche sul grado di curvatura lombare.
C - Prono
Fig. 14 - Prono in posizione intermedia
Fig. 15 - Come Fig. 14, con gli arti inferiori in pendenza
Fig. 16 - Prono in delordosi, sul bordo del tavolo
Fig. 17 - Prono in iperlordosi
D - Semi-seduto
Fig. 18 - A letto, con il segmento lombare in posizione intermedia
C - Posizioni per il tratto cervico-dorsale
A - Supino
Fig. 19 - Con un rialzo di sostegno di gomma sotto la nuca.
B - In decubito laterale
Fig. 20 - Come in Fig. 19, con un sostegno cervico-cefalico
C - Prono
Fig. 21 - Testa in appoggio su un cuscino “a ferro di cavallo”.
Fig. 22 - Come in Fig. 21, testa in appoggio con la fronte sulle mani
II Trazioni e sospensioni
Le trazioni vertebrali, lombari e cervicali, hanno un ruolo insostituibile di sedazione grazie alla decompressione dei segmenti mobili intervertebrali e allo stiramento muscolare perirachideo che esse provocano. La loro realizzazione può essere manuale o servirsi di mezzi meccanici di trazione che, in questi ultimi casi, richiedono la diretta sorveglianza del medico.
La forza di trazione deve essere adeguata alla regione trattata e modulata a seconda della reazione immediata del soggetto, coadiuvante della trazione: massaggio, calore in tutte le sue forme, trazione in immersione .
La messa in trazione e il ritorno della trazione devono in tutti i casi essere realizzati in maniera progressiva, per evitare una reazione muscolare riflessa.
1) Test preliminari
Fig. 23 - A livello lombare, il test di trazione assiale manuale degli arti inferiori lascia talvolta presagire il grado di tolleranza e di efficacia delle trazioni.
Fig. 24 - Allo stesso modo, a livello cervicale, un’efficacia delle trazioni manuali può portare alla messa in opera di trazioni più intense o più prolungate.
2) Trazioni lombari
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Queste trazioni, spesso effettuate sul tavolo di elongazione, possono essere praticate in forma continua al letto del malato, in ambiente ospedaliero. Quando l'infrastruttura lo permette, le trazioni in immersione associano all'elongazione gli effetti benefici del calore e dell'assenza di forza di gravità. Se necessario, si associa in decubito supino un effetto cifotizzante lombare normalmente positivo nelle iperlordosi dolorose.
Fig. 25 - Trazioni in immersione
3) Trazioni cervicali
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Trazioni cervicali ripetitive con il collare: effettuate sia in decubito sul tavolo, sia a letto tramite un collare occipito-mentoniero imbottito, con l’aggiunta di carichi addizionali. L’asse di trazione ottimale sembra essere di 30 gradi circa di anteflessione cervicale.
Fig. 26 - Variante: auto-trazione cervicale in posizione seduta.
4) Trazioni globali e sospensione
Fig. 27 - Diversi tipi di trazioni globali del rachide, in un’ottica sedativa, sono stati proposti utilizzando i sistemi di allungamento attivo e passivo delle scoliosi.
Fig. 28 - L’azione della semplice forza di gravità viene ricercata con lo stesso scopo nelle sospensioni alla spalliera, con o senza appoggio al suolo.
Fig. 29 - La contrazione del gran dorsale limita l’effetto di trazione lombare.