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Webinar riservato agli iscritti GSS 2025:
"Cervicalgia: Approccio fisioterapico"

Lunedì 12 maggio

Si è tenuto il primo webinar dell'anno 2025 parte dell’opera multimediale “Il trattamento conservativo delle patologie vertebrali”, edita dal GSS.

Il fisioterapista Francesco Saveri ha affrontato il problema della cervicalgia. La cervicalgia è tra le principali cause di dolore e disabilità muscoloscheletrica. In questo webinar sono state analizzate le origini più comuni del disturbo e come costruire una valutazione funzionale mirata, capace di guidarci nella scelta delle strategie terapeutiche più efficaci, basate sull’evidenza. Il tutto con esempi pratici subito applicabili nella clinica quotidiana.

Le registrazioni dei webinar sono a disposizione degli iscritti nell'area riservata del sito GSS Online.
Per vedere il webinar è indispensabile essere in regola con l'iscrizione GSS 2025.

Per informazioni sulle modalità di partecipazione contattare la Segreteria: 0381. 23617.

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img news2ISCRIZIONI 2025 AL GSS

UN ANNO DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER IL GSS

Coloro che si iscrivono nel 2025 al GSS partecipano al programma annuale di studio e di aggiornamento tecnico e scientifico, che dà diritto a ricevere, senza costi aggiuntivi:

- 6 Fascicoli monotematici
- 3 Webinar esclusivi per gli iscritti
- 200 migliori abstract selezionati e tradotti
- Diritto di accesso annuale al software ISICO ScoliosisManager

Accedere, con versamento di una quota integrativa, al programma facoltativo di Formazione a Distanza (GSS-FAD ed ECM) che permette di acquisire 50 CREDITI ECM.

Per saperne di più

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webinar"Il dolore Miofasciale e la terapia con Dry-needling nelle patologie della colonna vertebrale"

Assago (MI), 20-21 Giugno 2025

Ci sono ancora pochi posti disponibili per il corso dedicato al "Dry needling" (puntura con ago a secco) in programma il 20 e 21 giugno 2025 a Assago (MI). Il dott. Fabio Zaina fisiatra membro della segreteria scientifica del GSS e Responsabile del corso, affronterà il tema emergente del trigger point; tema di grande interesse essendo riconosciuti come una delle fonti principale di dolore muscolo fasciale.

La partecipazione è a numero chiuso ed è richiesta la Laurea in Medicina e Chirurgia.
E' prevista l'assegnazione di 15 crediti ECM.

Dettagli del corso sul sito www.isico.it dove è presente il programma e la scheda di iscrizione.

Il punto di vista di Boccardi

Esercizi: quali vale la pena di provare, in quali pazienti, e quando?
Faas A. Spine 1996: 21(24); 2874-9.

Possiamo consolarci. Periodicamente, sulle nostre riviste appaiono delle accorate richieste di indagini serie che diano attendibilità scientifica alle proposte di tecniche e di trattamenti che vengono utilizzati ampiamente in medicina riabilitativa, alcuni da più di un secolo: senza le quali indagini, la pretesa della medicina riabilitativa di ottenere una dignità pari a quella delle altre specialità mediche non avrà mai il pur meritato ascolto.

Ho condotto recentemente una veloce ricerca sui lavori pubblicati negli ultimi due anni sulle più lette riviste italiane della disciplina: Europa Medicophysica, Giornale italiano di medicina riabilitativa, La riabilitazione, Il Fisioterapista, Le scienze motorie.

Ho trovato più di un centinaio di lavori, a volte anche importanti, dedicati alla filosofia della riabilitazione, all’organizzazione, all’illustrazione di casistiche interessanti per l’epidemiologia, la nosografia, la diagnosi differenziale, all’esposizione di casi clinici insoliti, alla descrizione di tecniche di valutazione e di trattamento, a studi retrospettivi: ma ho potuto rintracciare solo diciassette lavori che onestamente si possono definire il risultato di studi controllati sull’efficacia di tecniche o trattamenti riabilitativi.

E già questo è un cattivo segno. Ma in più, uno solo di questi lavori avrebbe superato la prova di una metaanalisi seria, perché rispondente ai criteri abitualmente ritenuti necessari per definire ‘scientifica’ una ricerca.

I difetti più frequentemente riscontrati: mancanza dei controlli; non randomizzazione; esiguità del campione; criteri di inclusione non adeguati, in particolare non omogeneità della patologia; non utilizzazione del cieco; identificazione tra ricercatore e valutatore; insufficiente o assente follow up; non idoneità dei criteri di giudizio; assenza o inadeguatezza dell’analisi statistica.

Si ha qualche difficoltà ad accettare per buoni i risultati riportati: a detta degli autori, nessuna tecnica si è rivelata inefficace, e la bontà dei risultati buoni od ottimi raggiunge spesso la fatidica quota dell’80%, considerata da molti una quota in qualche modo dimostrativa della non attendibilità dell’indagine e dei suoi risultati.

Le conclusioni di quasi tutti i lavori poi testimoniano qualche perplessità da parte degli autori. I periodi finali sono ricchi di espressioni come ‘sembra di poter dire... sembra doveroso concludere... validi almeno quanto altri trattamenti...anche se valutati con criteri in parte empirici...’. Espressioni che si aggiungono alle moltissime altre, poco rassicuranti, che avevo raccolto in una precedente occasione: ‘ci sembra di poter concludere...sembrerebbe confermare...l’eterogeneità dei risultati...non sembra essere confortato... i risultati non sono dissimili...’

Questo lavoro di Faas, molto serio, ci dimostra che anche la letteratura straniera accolta nelle riviste ‘recensite’, che dovrebbero garantire il massimo della affidabilità, è lontana dal poterci offrire delle sicurezze, ad ulteriore conferma della antica affermazione di Cochrane sulla impossibilità di dimostrare l’efficacia della maggior parte delle tecniche riabilitative.

Questo non deve spingerci però ad abbandonare il difficile compito di fare ricerca in medicina riabilitativa. Con Popper crediamo che anche un piccolo passo nella direzione della verità sia importante nella costruzione delle nostre conoscenze scientifiche, nella ‘costruzione della cattedrale’, soprattutto quando hanno a che fare con la capacità di vita dei nostri simili. Per questo è però necessario che le nostre ricerche siano rigorose e impostate e condotte con la massima cura. Dobbiamo concordare con i metaanalisti americani: “until these therapeutics are sound based, skepticism and criticism are inevitable” (fino a quando le nostre terapie non avranno delle solide basi teoriche, lo scetticismo e la critica sono inevitabili).

Altrimenti dovremo accettare quanto è stato autorevolmente affermato, proprio a proposito della fisioterapia strumentale: “qui finisce la scienza e comincia la pseudoscienza”.

 

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